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martedì 2 luglio 2024

 

Demiral esagerato: doppietta all'Austria, la Turchia di Montella ai quarti

Decide la doppietta dell'ex difensore di Juve e Atalanta, agli austriaci non basta Gregoritsch nel finale. Sabato a Berlino il c.t. italiano sfiderà l'Olanda


Un gigante. In grado di trascinare la Turchia. Merih Demiral, con una doppietta, stende l'Austria nell'ultimo degli ottavi di finale degli Europei e permette al tecnico Vincenzo Montella di volare ai quarti dove sabato a Berlino affronterà l'Olanda. A Lipsia finisce 2-1 per i turchi che cancellano così l'umiliazione subita solo pochi mesi fa, quando la nazionale di Ralf Rangnick si era imposta con un clamoroso 6-1. Decisivi i gol di Demiral (al 1' e al 59'). Inutile quello di Gregoritsch al 66': curiosa la scelta di Rangnick che lo ha inizialmente lasciato in panchina benché tre mesi fa, contro la Turchia, l'attaccante del Friburgo avesse realizzato una tripletta. 

Il tecnico sul calciatore della JuventusM

 

Gakpo fa quello che vuole con la Romania: gol e assist, l'Olanda vola ai quarti

Netto dominio della nazionale di Koeman: l'attaccante esterno del Liverpool segna nel primo tempo e manda in gol Malen, autore di una doppietta nel finale


Cody Gakpo ha strane abitudini: gira da anni con un ippopotamo di legno e dribbla come pochi. L’Olanda prende i dribbling e ringrazia: ha meritato di andare ai quarti – è più forte della Romania, e nemmeno di poco – ma il viaggio a Berlino è merito soprattutto del numero 11. Un passaggio del turno in due atti. Il primo: dopo 20 minuti controllati dalla Romania, Gakpo si è inventato un dribbling-più-tiro da sinistra che ha portato avanti l’Olanda e cambiato gli equilibri della partita. Cody, democratico, ha inciso anche nel secondo tempo. Prima ha segnato in fuorigioco – annullato via Var – poi ha saltato Dragusin e liberato Malen a porta sostanzialmente vuota: 2-0 Olanda e partita chiusa. Malen, ancora lui, in pieno recupero si è fatto tutto il campo in contropiede, ha saltato Razvan Marin e segnato il 3-0. 


lunedì 1 luglio 2024

 

Oblak gli para il rigore e Ronaldo scoppia in lacrime. Poi il riscatto

CR7 fallisce dal dischetto il gol che avrebbe potuto regalare ai portoghesi i quarti di finale nei supplementari, poi segna il primo dei penalty che decidono la sfida


epa11451303 Cristiano Ronaldo (L) and Pepe (R) of Portugal during the UEFA EURO 2024 Round of 16 soccer match between Portugal and Slovenia, in Frankfurt Main, Germany, 01 July 2024.  EPA/MOHAMED MESSARA
Anche i ricchi piangono. E la telenovela messicana famosa negli anni 80 non c'entra nulla. Le lacrime in mondovisione sono quelle di Cristiano Ronaldo, il calciatore più pagato e googlato del mondo. I fatti: ottavi di finale dell'Europeo, tra Portogallo e Slovenia ci si gioca un posto per sfidare la Francia ad Amburgo il prossimo weekend. I rossi sono nettamente favoriti ma non passano, anche perché a difendere i pali sloveni c'è quel drago di Jan Oblak, 31enne dell'Atletico Madrid. Si va ai supplementari e nel finale del primo extra time il nostro Orsato punisce un contatto in area tra Jota e Drkusic. Il pallone lo requisisce CR7 che dopo le immancabili proteste degli avversari prende la solita rincorsa che parte da posizione centrale per poi allargarsi a sinistra e calciare di destro con la solita potenza e precisione. Il problema è che di fronte c'è un marziano, che vola alla propria sinistra e, complici le braccia infinite, smanaccia sul palo. Orsato manda le squadre al cambio di campo e nel raggruppamento il cyber Ronaldo si scopre umano e scoppia in un pianto dirotto. Tutti provano a consolarlo, ma l'argine si è rotto. Inizia il secondo supplementare, CR7 torna a giocare. Ma quel peso resta. Si va poi ai rigori e Ronaldo batte il primo del Portogallo, segna e chiede scusa ai suoi tifosi per l'errore di prima. Favola a lieto fine.

 

Francia avanti anche se non segna: l'autogol di Vertonghen manda a casa il Belgio

All'85' un tiro di Kolo Muani viene deviato dal difensore ex Tottenham e Benfica e risolve una partita equilibrata. Nei quarti c'è Ronaldo

Il cocktail di una Francia che vola ai quarti di finale ha ingredienti semplici. Un gran portiere, una vecchia punta trasformata in trequartista, il tackle di un terzino abituato a farci vedere grandi assoli e infine un po’ di fortuna. Deschamps si sbarazza del Belgio grazie a un autogol e punta Amburgo, dove troverà il Portogallo. A Dusseldorf decide il ragazzo di Bondy: Kolo Muani. Suo il tiro deviato da Vertonghen. Lui e Mbappè sono nati nello stesso anno e anche nello stesso ospedale, il tutto a 15 giorni di distanza. Stavolta è stato lui a trascinare la Francia.