Milan, Galliani: "Razzismo scandaloso, ma il campo non si lascia"
L'a.d. interviene dopo la protesta di Constant che durante il Trofeo Tim ha abbandonato il campo a causa dei cori offensivi di alcuni tifosi. Intanto la Federcalcio apre un'inchiesta
Il caso Constant e i cori razzisti di martedì sera a Reggio
Emilia, in occasione del Trofeo Tim, tengono banco a Milanello. Una
protesta del tutto simile a quella di Boateng che lo scorso gennaio, durante l'amichevole di Busto Arsizio con la Pro Patria,
abbandonò il campo per protestare contro i cori di uno sparuto gruppo
dei pseudo tifosi. Puntuale l'analisi dell'amministratore delegato
rossonero Adriano Galliani che non abbandona la sua linea. "Solidarietà
assoluta a Constant perché sono cose inqualificabili - ha sottolineato
il dirigente del Milan -, però l'ho detto, l'ho ripetuto e l'ho scritto a
tutti che non si può uscire dal campo". Galliani, insomma, si affida al
regolamento vigente. "I cori sono ignobili e vanno combattuti, farò un
comunicato stampa (poi pubblicato sul sito rossonero)
- le sue parole -. Premesso che è una cosa scandalosa, le regole del
calcio però parlano chiaro: quando succede ci si rivolge all'arbitro che
lo dice al quarto uomo che a sua volta avvisa il responsabile di
polizia, l'unico autorizzato a sospendere la partita. Ma non si può
uscire dal campo".
(da gazzetta.it)
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