Playoff Euro 2016, Danimarca-Svezia 2-2, Slovenia-Ucraina 1-1
L'attaccante del Psg segna una doppietta e trascina la sua nazionale in Francia. La squadra di Fomenko pareggia e soffre, ma si qualifica dopo il 2-0 dell'andata
Ucraina e Svezia, pardon, Ibrahimovic,
staccano il biglietto e volano in Francia. Slovenia e Danimarca restano a
terra. E' questo l'esito degli ultimi due incontri di play off per Euro
2016. Completata la griglia delle 24 qualificate, la Nazionale di
Fomenko si inserisce in seconda fascia, la stessa dell'Italia, gli
scandinavi si accontentano della terza. Una rimonta fallita in Slovenia,
una rimonta inutile e che sa di beffa a Copenaghen. Il 2-2 stavolta non
è un biscotto, e qualche tifoso azzurro se la ride...
DANIMARCA-svezia 2-2 —
(andata 1-2) Marcatori: Ibrahimovic (S) al 19' p.t.; Ibrahimovic (S) al 31' e Poulsen al 36' s.t.
Se hai Ibrahimovic dalla tua, allora puoi pure badare a non prenderle, tanto prima o poi re Zlatan il suo timbro lo mette (due per la precisione che lo portano a quota 11 gol tra girone di qualificazione e coda spareggio): facile no? Infatti a nulla servono la verve di Yussuf Poulsen (cui fa da contraltare la deludente prestazione di Eriksen) e l'atmosfera magica che regalano i 40.000 del Parken Stadium di Copenaghen. L'aggressività danese d'inizio partita porta solo a un quasi autogollonzo di Kallstrom che in realtà salva in spaccata su un'invenzione di Poulsen colpendo la sua stessa traversa. Poi la fiammata di Ibra che beffa la marcatura di Kjaer e gira in rete su calcio d'angolo di Kallstrom: è il 19' ma in pratica il "derby" finisce qui. La Danimarca continua a fare gioco senza quasi mai impensierire Isaksson mentre Ibra alza i suoi quando scorge un minimo di pericolo poi decide di chiudere la partita con una perla su punizione al 31' della ripresa: destro imparabile per Kasper Schmeichel e Danimarca al tappeto, ma d'altronde in tutto il 2015 aveva vinto una sola partita ufficiale... A nulla serve la reazione del finale che porta ai gol di testa di Poulsen al 35' e Vestergaard al 45'. Termina 2-2, fine corsa per Morten Olsen, un mito, in panchina dal 2000.
Se hai Ibrahimovic dalla tua, allora puoi pure badare a non prenderle, tanto prima o poi re Zlatan il suo timbro lo mette (due per la precisione che lo portano a quota 11 gol tra girone di qualificazione e coda spareggio): facile no? Infatti a nulla servono la verve di Yussuf Poulsen (cui fa da contraltare la deludente prestazione di Eriksen) e l'atmosfera magica che regalano i 40.000 del Parken Stadium di Copenaghen. L'aggressività danese d'inizio partita porta solo a un quasi autogollonzo di Kallstrom che in realtà salva in spaccata su un'invenzione di Poulsen colpendo la sua stessa traversa. Poi la fiammata di Ibra che beffa la marcatura di Kjaer e gira in rete su calcio d'angolo di Kallstrom: è il 19' ma in pratica il "derby" finisce qui. La Danimarca continua a fare gioco senza quasi mai impensierire Isaksson mentre Ibra alza i suoi quando scorge un minimo di pericolo poi decide di chiudere la partita con una perla su punizione al 31' della ripresa: destro imparabile per Kasper Schmeichel e Danimarca al tappeto, ma d'altronde in tutto il 2015 aveva vinto una sola partita ufficiale... A nulla serve la reazione del finale che porta ai gol di testa di Poulsen al 35' e Vestergaard al 45'. Termina 2-2, fine corsa per Morten Olsen, un mito, in panchina dal 2000.
SLOVENIA-UCRAINA 1-1 —
(andata 0-2) Marcatori: Cesar all'11 p.t.; Yarmolenko al 51' s.t.
L'orgoglio non basta, la rimonta slovena si ferma a metà (all'andata 0-2 a Kiev) e l'Ucraina festeggia la prima vittoria in uno spareggio (dopo 5 play off persi su 5...). Tabù infranto. Pronti, via ed è subito rissa a Maribor: 30'' e scatta la prima ammonizione, per Cesar. Al 4' mucchio selvaggio, tutti contro tutti e giallo per Konoplyanka (saranno 5 a fine primo tempo). La squadra di Katanec ci mette adrenalina, l'Ucraina non regge l'urto e capitola già all'11': l'1-0 che riapre il discorso-qualificazione lo mette a segno di testa a porta vuota proprio il difensore del Chievo Cesar, uno dei pochi "italiani" non bocciati dal c.t. ex Sampdoria. Ilicic infatti finisce dietro la lavagna, in panchina come Kurtic. Birsa invece è il faro di una Slovenia modesta ma padrona del campo, il sinistro del giocatore del Chievo crea più volte scompiglio dalle parti di Pyatov (lo stesso gol nasce da un cross dell'ex Milan). Konoplyanka e Yarmolenko vanno a sprazzi, intimoriti forse dall'intensità di gioco degli avversari. Gli slavi non riescono ad assestare il colpo del k.o. così l'Ucraina si rialza senza però trovare il pareggio, Handanovic è sempre attento. A metà ripresa Katanec tenta la carta Ilicic ma è ancora Cesar il più pericoloso dei suoi, al 30' Pyatov salva in angolo. Il forcing dei padroni di casa (interrotto per un minuto da una serie di fumogeni lanciati dai tifosi ospiti) prosegue fino al 96' ma il gol che avrebbe portato le due squadre ai supplementari non arriva: ad arrivare sono invece il rosso per Brecko in un finale nervosissimo e il gol dell'1-1 di Yarmolenko in contropiede all'ultimo secondo: l'Ucraina può esultare.
(a cura di Aldo Cangemi da gazzetta.it)
L'orgoglio non basta, la rimonta slovena si ferma a metà (all'andata 0-2 a Kiev) e l'Ucraina festeggia la prima vittoria in uno spareggio (dopo 5 play off persi su 5...). Tabù infranto. Pronti, via ed è subito rissa a Maribor: 30'' e scatta la prima ammonizione, per Cesar. Al 4' mucchio selvaggio, tutti contro tutti e giallo per Konoplyanka (saranno 5 a fine primo tempo). La squadra di Katanec ci mette adrenalina, l'Ucraina non regge l'urto e capitola già all'11': l'1-0 che riapre il discorso-qualificazione lo mette a segno di testa a porta vuota proprio il difensore del Chievo Cesar, uno dei pochi "italiani" non bocciati dal c.t. ex Sampdoria. Ilicic infatti finisce dietro la lavagna, in panchina come Kurtic. Birsa invece è il faro di una Slovenia modesta ma padrona del campo, il sinistro del giocatore del Chievo crea più volte scompiglio dalle parti di Pyatov (lo stesso gol nasce da un cross dell'ex Milan). Konoplyanka e Yarmolenko vanno a sprazzi, intimoriti forse dall'intensità di gioco degli avversari. Gli slavi non riescono ad assestare il colpo del k.o. così l'Ucraina si rialza senza però trovare il pareggio, Handanovic è sempre attento. A metà ripresa Katanec tenta la carta Ilicic ma è ancora Cesar il più pericoloso dei suoi, al 30' Pyatov salva in angolo. Il forcing dei padroni di casa (interrotto per un minuto da una serie di fumogeni lanciati dai tifosi ospiti) prosegue fino al 96' ma il gol che avrebbe portato le due squadre ai supplementari non arriva: ad arrivare sono invece il rosso per Brecko in un finale nervosissimo e il gol dell'1-1 di Yarmolenko in contropiede all'ultimo secondo: l'Ucraina può esultare.
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