Tottenham-Juve: Higuain mai così decisivo. E quei 5 giorni di Dybala...
Nel momento più difficile i due campioni della Juve fanno la differenza: il Pipita segna e manda in porta Paulo
Sport strano il calcio. La Juve, al netto
della topica arbitrale del mancato rigore concesso a Douglas Costa al
17', viene presa a pallate dal Tottenham per 64'. A quel punto Max
Allegri deve segnare due gol in mezz'ora senza lo straccio di un
attaccante in panchina. Farà la differenza mettendo due terzini,
Lichtsteiner e Asamoah, che entrano subito in partita. Ma soprattutto
perché può contare su due fuoriclasse, che si avventano sul calo fisico e
mentale del Tottenham e ribaltano la partita in 3'.
CHE PIPITA —
A Gonzalo fin qui non erano bastati 52 gol in 90 partite con la Juventus
per zittire i bisbigliatori di professione "Fa la differenza in Italia,
gioca in Champions e sparisce". Higuain ha risposto con la miglior
partita da quando è a Torino. Più decisivo rispetto alla semifinale col
Monaco, quando si limitò a finalizzare alla grande la superiorità della
Juve. A Wembley il Pipita, reduce da infortunio e con un allenamento e
mezzo nelle gambe, si è preso la squadra sulle spalle. Con un gol da
rapinatore dell'area di rigore e una giocata da grande numero 10 per
Dybala.
Tottenham ribaltato in 3' e il sorriso dei
giorni migliori: "E’ stata una partita molto difficile, ma sapevamo che
le opportunità sarebbero arrivate e siamo stati bravi a sfruttarle.
Vincere a Wembley in rimonta non è facile: la qualificazione è meritata.
Sono orgoglioso e ringrazio lo staff medico e la mia fidanzata che mi
ha sopportato e supportato in questi giorni in cui l’umore non era il
massimo".
DYBALA, COI FUORICLASSE E' COSI'...
—
Se non sei un campione, la maglia numero 10 della Juve la vedi solo
nella vetrina degli Juve Store. Quindi, comprendiamo chi sostiene che
Dybala tra Lazio e Tottenham si sia limitato a fare quello che un
campione deve fare. Anche se parliamo del gol che può valere una fetta
di scudetto e di quello che ti manda ai quarti di Champions. Manca il
gioco? Nel calcio vai avanti con le giocate dei fuoriclasse. Curiosa la
stagione di Paulo fin qui. Un inizio quasi irreale, coi paragoni con
Messi anche da parte di chi non sa nemmeno chi sia la Pulce. Poi due
rigori pesantissimi sbagliati in campionato contro Atalanta e Lazio e lo
stop per infortunio di Cagliari. Lì un giocatore normale si sarebbe
pianto addosso. Invece Paulo dalla serata dell'Epifania ha lavorato
pensando solo al Tottenham. Alla Champions, alla fase decisiva della
stagione. Ha rinunciato a parte delle vacanze, ha messo a posto alcune
questioni private che non lo rendevano sereno. Con la Lazio ha segnato
uno di quei gol da centravanti che ama tanto, visto che lui si sente
tale. A Wembley con milioni di occhi addosso, ha spruzzato lo spray
ghiacciato nelle vene in quella cavalcata verso Lloris. E ora che la
scimmia che alloggiava sulla sua spalla da 330 giorni (i giorni passati
dagli ultimi gol in Champions, la doppietta al Barcellona) può cercarsi
un'altra sistemazione, Dybala è pronto per altre serate così. Magari con
intorno una Juve meno sofferente e incerottata.
(da gazzetta.it)
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