Coppa Italia, Fiorentina-Napoli: Genny 'a carogna dà l'ok. Poi fischi all'inno
La finale è cominciata con 45 minuti di ritardo dopo un lungo tira e molla con i tifosi partenopei che avevano chiesto alla squadra di non giocare in segno di rispetto al sostenitore in fin di vita. Dopo un lancio di petardi (e il ferimento di un vigile del fuoco), il prefetto ha convinto i tifosi
Dopo mezz'ora di summit, indecisioni e "Niente
partita" della curva del Napoli, il Prefetto Giuseppe Pecoraro dà
l'ordine di far giocare l'incontro e alla fine arriva l'ok anche degli
ultrà. "Va bene, la partita si gioca ma i tifosi delle rispettive
squadre rimarranno in silenzio". L'assenso di Genny 'a Carogna arriva
alle 21.40 circa: il capo-ultrà del Napoli ha deciso che la finale di
Coppa Italia tra gli azzurri e la Fiorentina può avere il via. Le
telecamere lo inquadrano e i primi piani sulla sua maglia, con la
scritta "Speziale libero", e il suo volto, che ricorda in parte quello
di Ivan Bogdanov che incendiò un'Italia-Serbia, fanno il giro del mondo.
Sui social (e non solo) parte lo sdegno:
l'ultimo ok alla disputa dell'incontro arriva da un uomo che inneggia
all'omicida di Filippo Raciti, il poliziotto ucciso a Catania il 2
febbraio 2007. Quello che pochi sanno invece è chi è quell'uomo. Si
chiama Gennaro De Tommaso, capo dei Mastiffs, uno dei più noti gruppi
ultrà del Napoli, figlio di un camorrista affiliato al clan Misso. È
detto, appunto, Genny 'a carogna, e in passato è stato oggetto di Daspo,
il divieto di assistere a manifestazioni sportive.
(da gazzetta.it)
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