Arsenal-Monaco 1-3: Chamberlain illude, Ferreira Carrasco fa tris
Reti e spettacolo all'Emirates nell'andata degli ottavi: la squadra di Jardim sorprende con le reti di Kondogbia e Berbatov. Chamberlain rianima i Gunners nel recupero, ma Ferreira Carrasco arrotonda al 94'. Adesso a Wenger servirà un miracolo fuori casa per centrare i quarti
A
volte il passato ritorna. E sono dolori. Arsene Wenger, da 18 anni
cittadino londinese, affrontava per la prima volta quel Monaco che nel
1987 l'aveva lanciato e fatto diventare grande. Il quadretto nostalgico,
rafforzato dai messaggi sugli spalti dei suoi ex tifosi, si è tramutato
in incubo. All'Emirates, la squadra di Jardim ha affondato con tre reti
un Arsenal sprecone e discontinuo, mettendo a segno il risultato meno
atteso di questi ottavi di Champions. A parziale consolazione, il
tecnico dell'Arsenal può vantarsi di aver azzeccato quasi tutti i
pronostici. Alla vigilia aveva ammonito: "In Champions la parola
'facile' andrebbe abolita" e aveva paragonato il Monaco a un rettile che
"ti aspetta e assorbe il tuo gioco pronto per ucciderti". È andata
così: non una virgola fuori posto. I monegaschi hanno giocato la partita
perfetta, senza sbilanciarsi e colpendo i Gunners nei punti e nei
momenti vitali: prima al 38' con un superbo Kondogbia, fra i migliori in
campo, poi all'8' della ripresa con Berbatov, il nemico numero uno dei
londinesi. Oxlade Chamberlain ha provato a riaprire la gara al 91', ma
il 3-1 di Ferreira Carrasco al 4' di recupero è arrivato come una
sentenza. Probabilmente, se Wenger avesse avuto un attaccante più in
palla del disastroso Giroud (che solo 4 giorni fa stava celebrando la
50esima rete con i Gunners) staremmo parlando di un'altra partita, ma i
grattacapi per il tecnico adesso sono altri. Per esempio, quello di
trovare il modo di sorprendere il Monaco a domicilio e afferrare quei
quarti che dal 2010 si ostinano a sfuggire.
(da gazzetta.it)
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