Cagliari, Zeman lascia: “La squadra non mi seguiva più”. In pole ora c’è Suazo
Il boemo ha presentato le sue dimissioni irrevocabili: “Ma quello che è successo con i tifosi non c’entra nulla. Lascio perché con me la squadra non può salvarsi”. Giulini duro: “Forse una scelta più conservatrice in panchina sarebbe stata più opportuna”
Zeman ha detto basta. L'allenatore del
Cagliari ha deciso per le dimissioni irrevocabili, già consegnate al
presidente Tommaso Giulini. L'ufficialità è arrivata alle 11.16, a
conferma delle indiscrezioni trapelate in mattinata. Il tecnico boemo,
già nella serata di ieri, pare avesse confidato ad alcuni amici di
essere deluso dall'atteggiamento dei giocatori, nelle ultime settimane
sempre meno intenzionati a seguirlo sia negli allenamenti che in campo.
Tutto ribadito nella conferenza stampa che ha motivato la decisione.
responsabilità —
Una ferita definita "insanabile", avvelenata dalle tristi vicende dei
giorni scorsi, con l'assurdo blitz ultras nel ritiro sardo e la
sconfitta casalinga per 3-0 contro il Napoli in testa. "Io ho dato tutto
me stesso - avrebbe confidato Zeman -, ora è giusto che ognuno si
prenda le sue responsabilità. Dimettendomi io faccio la mia parte". E'
la seconda volta che Zeman lascia la panchina del Cagliari, ma questa
volta per propria iniziativa: il 23 dicembre scorso era stato sollevato
dall'incarico e sostituito da Gianfranco Zola a causa delle zero
vittorie nelle prime 16 gare casalinghe. Il 9 marzo l'esonero di "Magic
Box" e il ritorno del boemo.
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