Ecco l'intercettazione Facchetti-De Santis
Tra le telefonate di Calciopoli spunta anche quella dell'allora presidente dell'Inter: «Arbitri? Ce ne interesseremo in tanti...»
MILANO, 7 aprile - Tra le telefonate intercettate nell'inchiesta Calciopoli (e trascritte dalla difesa di Luciano Moggi), ve n'è anche una, risalente al 24 marzo 2005, fatta dall'allora presidente dell'Inter, Giacinto Facchetti, poi defunto, all'arbitro Massimo De Santis, attualmente a giudizio davanti al tribunale di Napoli. I due conversano amichevolmente e nella lunga telefonata parlano dell'imminente impegno internazionale dell'arbitro (Francia-Svizzera) e del prossimo derby di Milano: considerazioni tecniche e auguri di Buona Pasqua.
LA PROMESSA - All'inizio della telefonata si parla dello svizzero Walter Gagg, all'epoca capo della commissione Stadi della Fifa e grande amico, oltre che di Facchetti, del presidente Joseph Blatter. Facchetti dice a De Santis che Gagg - ancora oggi alto funzionario Fifa - si recherà anch'egli a Parigi per la partita e che gli porterà i suoi saluti. In un intervento televisivo, dopo lo scoppio della scandalo di Calciopoli, De Santis dirà che esisteva un dirigente della Fifa che lo chiamava «per nome e per conto... di un dirigente dell'Inter. Un giorno ne farò il nome».
LA TRASCRIZIONE - Questa la trascrizione dell'incipit della telefonata:
Facchetti: «Massimo!»
De Santis: «Come stai Giacinto?»
Facchetti: «Bene, e tu?»
De Santis: «Devo farti i complimenti insomma, ti interessi di arbitri...»
Facchetti: «Eh... vedremo, ma mi sa che ci interesseremo in tanti...»
De Santis: «E vabbè, si interessano tutti, ormai è l'argomento del giorno»
Facchetti: «Sei già a Parigi?»
De Santis: «No, parto domani mattina»
Facchetti: «Perché mi ha chiamato Bla... ehm Gagg, viene là anche lui»
De Santis: «Ah, viene a Parigi Walter?»
Facchetti: «Si viene con anche lui con ... e mi ha detto che ti portava i miei saluti».
De Santis: «Eh si, sennò glieli do io».
Facchetti: «Comunque verrà a salutarti»
De Santis: «È rimasto contento... È stato scelto bene il posto: Francia-Svizzera, gli interessano tutte e due, chi per un verso chi per l'altro...»
La Juve chiede la revisione
dell'inchiesta di Calciopoli
La nota della società bianconera alla luce delle nuove intercettazioni: «Come già chiedemmo nel 2006, confidiamo che le istituzioni e gli organi di giustizia assicurino parità di trattamento per tutti»
TORINO, 7 aprile - La Juventus ha deciso di rompere gli indugi: vuole una 'rivalutazione' completa del caso Calciopoli, alla luce dei nuovi elementi che stanno emergendo con la pubblicazione delle intercettazioni nelle quali altri dirigenti contattavano designatori e arbitri, discutendo delle medesime cose per le quali Moggi è stato squalificato e la Juve è stata mandata in Serie B con penalizzazione. Proprio in questi giorni si stava riaprendo la polemica sul comportamento processuale tenuto dalla Juve nel 2006, Elkann però ha chiarito al Corriere della Sera: «Noi abbiamo solo rispettato le istituzioni sportive». E soprattutto, hanno dovuto difendersi da un'accusa nella quale, delle telefonate di Moratti, Facchetti, delle nuove intercettazioni di Meani, di quelle di Cellino, Pradè e altri dirigenti non c'era traccia. Ora la controffensiva.
IL COMUNICATO - Sul sito ufficiale della società arriva la nota sul Processo di Napoli: «Nel pieno rispetto delle attività riguardanti processi in corso, la Juventus valuterà attentamente con i suoi legali l’eventuale rilevanza di nuove prove introdotte nel procedimento in atto a Napoli al fine di garantire, in ogni sede sportiva e non, e come sempre ha fatto, la più accurata tutela della sua storia e dei suoi tifosi. Juventus confida che le istituzioni e gli organi di giustizia sapranno assicurare parità di trattamento per tutti, come d’altronde la società e i suoi difensori richiesero nel corso del processo sportivo del 2006».
(da tuttosport.com)
Pardolesi: «Il procedimento
andrebbe reistruito»
Parla uno dei tre componenti della commissione presieduta dall'ex segretario dell'Uefa Gerhard Aigner che con un parere giuridico diede il via libera alla riassegnazione dello scudetto 2006 all'Inter dopo la revoca alla Juve: «Se emergessero fatti nuovi, bisognerebbe aprire un nuovo procedimento, non ci sono ancora i termini per la prescrizione»
ROMA, 7 aprile - Di fronte a elementi nuovi la commissione di «saggi» dovrebbe riunirsi e bisognerebbe aprire un altro procedimento perché il vecchio sarebbe superato, anche perché fra l'altro non ci sono ancora i termini di prescrizione. A dirlo è il professor Roberto Pardolesi, uno dei tre componenti della commissione presieduta dall'ex segretario dell'Uefa Gerhard Aigner che con un parere giuridico diede il via libera alla riassegnazione dello scudetto 2006 dopo la revoca alla Juventus a causa delle vicende di Calciopoli. «Se ci fossero elementi nuovi - afferma Pardolesi ai microfoni dell'Agenzia GRT -, evidentemente il procedimento andrebbe reistruito».
LA MOTIVAZIONE - «È ovvio che se si configurassero elementi nuovi rispetto a quelli che sono stati offerti alla nostra valutazione, questa - spiega - dovrebbe essere fatta ex novo o quanto meno reintegrata. Se il materiale che abbiamo avuto a disposizione fosse stato incompleto, la nostra valutazione - continua - sarebbe superata dai fatti, ma questo io non lo so. Se emergessero fatti nuovi, questi potrebbero essere esaminati; bisognerebbe aprire un nuovo procedimento e dunque sotto questo profilo - conclude - non ci sono ancora i termini per la prescrizione».
(da tuttosport.com)
giovedì 8 aprile 2010
Pubblicato da Real Mimmo alle ore 09:15
Etichette: Calciopoli 2
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