Mondiali, Italia fuori, fra morsi e rimorsi
Per la seconda volta consecutiva gli azzurri non superano la fase a gironi, eliminati da Costa Rica e Uruguay, che insieme sommano meno abitanti della Lombardia. Balotelli non sarà il colpevole delle nostre disgrazie ma è l'icona del giocatore sopravvalutato
Nel giorno dei morsi e dei rimorsi, il Dies Irae in cui l'Italia calcistica esce dal Mondiale e si sfascia con le dimissioni di Prandelli e Abete, bisogna ripartire dalle cose importanti. Il nostro primo pensiero dolente e solidale va a Ciro Esposito, il giovane ferito negli scontri prima di Napoli-Fiorentina che da un mese e mezzo lotta contro la morte... ...Un vortice di notizie contrastanti sulla disperata agonia di Ciro ha scandito l'attesa dello scontro con l'Uruguay. A volte il destino manda segnali chiari: ieri il nostro calcio è giunto a un mesto capolinea ma la sconfitta non coinvolge solo quelli che stavano in campo e chi li ha guidati. Riguarda un intero sistema che va rivoluzionato e bonificato alle radici, dalle curve alle scuole calcio, dai club alle istituzioni. Sono molte le cose che non vogliamo più rivedere. Ma il dramma di questo ragazzo è in cima alla lista e ha la forza di un simbolo.
(da gazzetta.it)
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