La Gazzetta fa outing:
"Calciopoli non deve proseguire!"
Incredibile dichiarazione di Alberto Cerruti sugli sviluppi delle nuove intercettazioni.
Che alla Gazzetta dello Sport interessasse poco o, addirittura, esercitasse una specie di negazionismo sui nuovi sviluppi di Calciopoli non riguardanti la Juventus era più che un'impressione, ora però ne abbiamo la certezza.
Venerdì sera nel corso della trasmissione "Aspettando la Serie A" su Sportitalia condotta da Michele Criscitiello è intervenuto come ospite il giornalista della rosea Alberto Cerruti che ha parlato anche della vicenda giudiziaria. Più che parlato ha negato diremmo noi, affermando la volontà e decisione della Gazzetta di non parlare e commentare più le novità in arrivo da Napoli: "Per noi Calciopoli si è conclusa e deve essere conclusa al 2006. Ora ci sono in corso sviluppi giudiziari che, per il bene del calcio italiano, non devono intaccare i giudizi sportivi".
Dichiarazioni che lasciano sgomenti ma che allo stesso tempo danno, come abbiamo detto prima, una certezza: il giornale di Via Solferino ha fatto outing, nessuno tocchi l'Inter.
Che fine han fatto le dichiarazioni di Ruggiero Palombo, vice-direttore del quotidiano, che affermava che in presenza di telefonate scottanti dei nerazzurri avrebbe usato la sciabola taglia-teste come fece in modo spietato nel 2006? Che fine ha fatto quel Maurizio Galdi, autentico cane da tartufo dal fiuto implacabile nel fornire in anticipo intercettazioni e sentenze? Niente tutti spariti. Negare, negare e negare che Giacinto Facchetti abbia fatto pressioni su Bertini negli spogliatoi di Cagliari, negare che lo stesso compianto presidente interista abbia cercato di forzare un sorteggio antecedente a Inter-Juventus spostando l'attenzione su un elemento tanto futile ai fini dell'inchiesta come il chi pronunciasse "Collina" nella successiva chiamata con Paolo Bergamo.
Questo i tanti tifosi juventini che vogliono giustizia non lo possono accettare da quello che da tutti viene definito il più importante quotidiano sportivo del paese, un doppiopesismo troppo netto e pure poco serio che stanno pagando a caro prezzo con un crollo di vendite. Nemmeno accettabili sono le giustificazioni di Cerruti come il "per il bene del calcio italiano", basterebbe sfogliare gli almanacchi dei rendimenti di club e nazionali pre e post 2006, non sembra proprio che quell'opera sommaria di pulizia abbia fatto bene al calcio italiano anzi....
(da tuttojuve.com)
lunedì 20 settembre 2010
Pubblicato da Real Mimmo alle ore 09:27
Etichette: Calciopoli 2
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