Segna sempre Rebic e il Milan va. Toro, quinta sconfitta di fila
Il croato regala a Pioli il sesto posto in coabitazione con Verona e Parma. Per Longo secondo k.o. in due uscite. Esordio in Serie A per Gabbia
Se il Milan sarà quello visto con la Juve e il Toro quello dell'ultimo
mese, si raccontavano i tifosi entrando allo stadio, difficilmente la
partita resterà in bilico. Lo è stata, parzialmente, per una ventina di
minuti della ripresa, quando i granata hanno preso metri al Diavolo, ma
la realtà dei fatti dice che il Milan ha meritato questo successo, che
avrebbe potuto essere ben più rotondo nel risultato. I rossoneri trovano
tre punti vitali per restare aggrappati al treno dell'Europa League (la
Champions dista sempre dieci lunghezze ed è meglio evitare di
pensarci), mentre i granata inciampano nella quinta sconfitta di fila in
campionato (più l'eliminazione in Coppa Italia, sempre a San Siro
contro il Milan) e ora devono seriamente fare attenzione alle zone
bollenti: il Genoa, terzultimo, è soltanto cinque punti più sotto. Pioli
conferma il 4-2-3-1 delle ultime uscite, sistema che – come ha spiegato
bene in vigilia – gli ha permesso una svolta non solo tattica, ma anche
nell'approccio all'avversario. Il tecnico rossonero avrebbe voluto
confermare in blocco l'undici che ha pareggiato con la Juve in Coppa
Italia, ma il forfait dell'ultima ora di Calhanoglu (lesione muscolare
che sarà valutata meglio nei prossimi giorni) lo ha costretto a un
cambio nella zona nevralgica dell'attacco, dietro Ibrahimovic.
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