(a cura di Adenero)
Ho apprezzato tantissimo questa nuova sezione delle leggende paesane e desidero dare il mio contributo. Ma mi chiedo, saranno in realtà solo leggende o c’è un fondo di verità?
La storia che vi racconterò ha come tema centrale la licantropia, è un tema che mi ha sempre affascinato, anche se per il vampirismo provo un amore viscerale; amore che è incrementato dopo aver visto il film : “ intervista col vampiro”, consiglio vivamente a chi non lo avesse fatto di vederlo, dato che non è il solito stupido film horror…
Ma, per tornare al tema centrale, fin da piccolo ho sentito tante storie su i lepomen , è strano come già da piccoli ci si lasci ammaliare da storie dell’orrore.
La tradizione grumese dedica ampio spazio ai licantropi paesani, con tanto di nomi e soprannomi, non ricordo più i nomi ma, conoscenti e parenti facevano menzione di chi era malato di licantropia. Incontrare un lupo mannaro per strada, di notte, non deve essere una cosa bella, pensavo nella mia testa fantasiosa e chiedevo i rimedi ed eventuali scappatoie.
Correre non serviva a nulla, ma bisognava salire tre gradini e gridare a muso duro : siamo compari di San Giovanni, in tal modo si frenavano gli istinti del lipomene e se ricordo bene, bisognava anche pungerlo con uno spillone, al che io pensai bene di mettermi una spilla da balia in un porta-oggetti della mia bicicletta, dato che mi piaceva scorrazzare di sera.
La gente affermava, all’epoca, che a venti metri da casa mia, abitava un lupo-mannaro.
Di giorno guardavo con terrore il tizio uscire di casa, non osavo salutarlo, ma mi sembrava molto tranquillo, tuttavia di notte si trasformava e sua madre Luigina era costretta a rinchiuderlo in una stanza priva di mobili perché altrimenti li avrebbe distrutti, così raccontava la gente del vicinato.
Molti erano pronti a giurare di averne sentito gli ululati di notte. Non potete immaginare la cacazza che invadeva noi bambini. Per provare il nostro coraggio eravamo soliti giocare a nascondino nelle calde sere estive dalle 21 in poi e la tana era accanto alla sua porta, chi doveva nascondersi controllava da lontano il comportamento di chi stava sotto per valutarne il coraggio e lo si sfotteva con ululati da lontano.
Un vecchio aneddoto risalente agli anni’70, raccontatomi da mio conoscente, aveva come scena del delitto la fontana situata davanti al mercato ortofrutticolo, era notte e questa persona, in macchina notò un branco di cani nelle vicinanze della fontana, al centro del branco c’era un noto licantropo del paese accucciato che ululava con i cani.
Mi sia concessa una divagazione…
Erano bei tempi quelli in cui, in mancanza delle playstation, i bimbi ascoltavano con piacere le storie raccontate dai nonni e parenti, i giochi si svolgevano all’esterno delle case e si andava a scuola elementare e media a piedi e non accompagnati dai genitori in macchina con merendina al seguito, ma questa è un’altra storia…
Bene, avrei terminato, chi vuole può arricchire il corollario degli aneddoti.
Au revoir- Adenoir
mercoledì 20 febbraio 2008
URBAN LEGEND- I LUPIMANNARI –
Pubblicato da Real Mimmo alle ore 09:59
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6 commenti:
quanto ti quoto sul tuo ultimo capoverso...
mamma mia..cm sn cambiati i tempi!!!
:-(
vabbè anch'io avevo scritto un articolo... dato che condivido con adenero molti interessi, tra cui quello dell'occulto e in particolare dei vampiri (Intervista col vampiro è assolutamente da vedere)...
ecco l'articolo che ho scritto stanotte...
Dopo i racconti della 126 piena di nani e la Casa Rossa, ecco la storia che mi affascina di più.
U lpmn… ovvero il licantropo (dal greco lykòs "lupo" e anthropos "uomo") detto anche uomo-lupo o lupo mannaro è una delle creature mostruose della mitologia e del folklore poi divenute tipiche della letteratura dell'orrore e successivamente del cinema horror.
Secondo la leggenda, il licantropo è un uomo condannato da una maledizione che, ad ogni plenilunio, inizia a ricoprirsi di peli e a munirsi di zanne, fino a diventare un vero e proprio lupo feroce, pericoloso e aggressivo. Nella narrativa, generalmente lo si può uccidere solo con un'arma d'argento, ma questo elemento spesso (seppure non sempre) manca nella tradizione popolare.
Molte persone di Grumo che conosco giurano di aver sentito ululare un uomo durante le notti di luna piena o addirittura di aver visto questo fantomatico licantropo. Ma cosa si racconta? Che quest’uomo la notte di plenilunio abbia una crescita incontrollata di peli e di unghie (artigli) e che si aggiri per il paese ululando e attirando con se un branco di cani. Questa “allegra comitiva” abitualmente staziona nei pressi della zona P.I.P. o del centro parrocchiale, almeno così dicono, ululando e svegliando le persone (specialmente durante il periodo estivo).
Scientificamente la licantropia è una malattia che colpisce un uomo, il quale si crederà di essere un licantropo e lo spingerà ad ululare nelle notti di luna piena. Questo spiegherebbe il mistero di Grumo? C’è un uomo malato di licantropia? Non lo sappiamo… anche se fosse vero nessun uomo vedendolo ha avuto il coraggio di avvicinarsi… quindi penso che il mistero rimarrà tale…
Enigmaticamente vostro, Antonio er tigrotto
xkè nn andate girando la notte e lo vedete???
ahahahah
La licantropia è una patologia mentale che costringe chi ne soffre a cibarsi di carne cruda (molto raramente umana), assalire le persone basandosi su dispercezioni paranoiche, farsi crescere barba e capelli e camminare a quattro zampe. Alcuni particolari casi, pochissimi, di licantropia si sono associati ad ipertricosi (crescita anormale dei peli cutanei) e porfiria (malattia che genera ipersensibilità alla luce), il ché ha alimentato residue credenze popolari circa. Questi dati sono presi dal DSM IV, il Vangelo della psichiatria.
Mi spiace: niente occulto, niente mostri, tutte leggende!
essì l'ho detto anch'io...
Io meno di un anno fa ho visto un licantropo!!
Con i miei occhi!!
E non solo io, ma tutto il vicinato!!
Fino a un mese fa abitava vicino casa, in una traversa di Via Mazzini, poi ha avuto lo sfratto dai padroni di casa.
Una volta al mese, la notte di plenilunio, usciva di casa ululando, e andava davanti al Centro Parrocchiale a ululare e a guardare la luna.
L'hanno visto una decina di persone!
La moglie, con molta pazienza, lo andava a prendere e lo riportava a casa, quasi trascinandolo!
Non gli uscivano peli o quant'altro, ma ululava, e si capiva da km che non era l'ululato di un lupo, ma di una persona!
Se volete, mi informo, e vi dico anche nome e cognome.
E' di Bari, e aveva una casa in affitto a Grumo.
Ha almeno una decina di figli, di cui il più grande ha 12 anni!!
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