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mercoledì 18 gennaio 2012

Transazione
col Bari calcio
firma in bilico

La transazione con il Bari per i debiti legati all’uso degli stadi cittadini proprio non si riesce a firmare. L’ultimo intoppo è nella fideiussione che la società biancorossa ha depositato in Comune, e che non rispetta i paletti stabiliti dalla giunta: e così la sottoscrizione della spalmatura del milione e duecentomila euro di arretrati, prevista per oggi pomeriggio, è destinata a slittare ulteriormente.

Ieri l’Avvocatura ha completato l’esame dei documenti, ed è emerso un problema con la fidejussione prestata da una società del gruppo Veneto Banca: l’escussione della polizza da 1,121 milioni - che il Comune si riserva di azionare in caso di mancato pagamento di due rate consecutive - può infatti avvenire solo a seguito di sentenza definitiva del Tribunale. In altri termini: per farsi pagare dalla banca, il Comune dovrà aspettare prima che un giudice accerti l’inadempimento contrattuale del Bari. Una condizione inaccettabile, secondo Palazzo di Città.

L’avvocato del Bari, Francesco Biga, minimizza: «Una volta appreso del problema - dice - stamattina (ieri mattina, ndr) abbiamo fatto pervenire una nuova polizza che non contiene quella clausola. La nostra, comunque, è una fideiussione a “prima richiesta” nonostante questo non fosse stato esplicitamente previsto dalla giunta comunale. Il Bari ha speso 62mila euro per prestare una garanzia di cui probabilmente non c’era bisogno». E che effettivamente non risolve il problema: un parere dell’avvocato Renato Verna, allegato allo schema di transazione, ha fatto notare che in caso di fallimento del Bari la polizza serve a poco: essendo quello di Palazzo di Città un credito non privilegiato, ogni eventuale pagamento potrebbe essere soggetto a revocatoria. La rateizzazione prevede 56 rate da circa 20mila euro, per un totale di 1.121.258,44 euro, oltre all’accollo da parte del Bari di circa 75mila euro per spese legali e spese di registrazione. Il club biancorosso risparmia dunque circa 900mila euro, cioé gli interessi finora maturati sulle tre sentenze (non tutte definitive) che hanno condannato il Bari a pagare gli arretrati sia per il San Nicola che per il Della Vittoria. Il Comune abbandonerà tutti i giudizi in atto e rinuncerà ai pignoramenti, ma una delle cause (quella per il contributo straordinario erogato nel 1990, approdata in Cassazione) dovrà necessariamente andare avanti: visto che il Bari sta pagando, gli eredi degli amministratori all’epoca condannati a risarcire l’erario dalla Corte dei Conti vogliono riavere i propri soldi.

Ma a Palazzo di Città sembra esserci una certa insofferenza a proposito del club biancorosso. Dopo aver inseguito con determinazione il traguardo dell’accordo spalma-debiti («Non possiamo essere noi a chiedere il fallimento della squadra cittadina») il sindaco Michele Emiliano sembra infatti aver perso la pazienza: «Se non si è in grado di pagare gli stipendi ai giocatori - è il diktat lanciato ai Matarrese attraverso Facebook - si portino i libri in Tribunale e si tenti la via di procedure alternative al fallimento». [m.s.]

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