L’Inter scappa con Lautaro, una grande Dea la riprende. E Conte ringrazia super-Handa
Nerazzurri avanti dopo 4’ col Toro, alla distanza viene fuori l’Atalanta e trova il meritato 1-1. Poi il portiere para il rigore di Muriel
L’Inter rallenta, l’Atalanta gioca da grande. Sulla ruota del Meazza
esce un pareggio con le bollicine e Conte, ora a 46 punti, rischia di
essere sorpassato in testa dalla Juve di Sarri (a quota 45), che domani
sera gioca all’Olimpico contro la Roma e può conquistare il titolo di
campione d’inverno. A San Siro finisce 1-1 ed è un crescendo di
emozioni: perché i nerazzurri di Antonio giocano come furie il primo
tempo e perché i nerazzurri di Gasperini hanno un motore inesauribile e
non abbassano mai la testa; perché Lautaro è subito super e firma l’1-0 e
perché Rocchi e il Var non danno un rigore ai bergamaschi con tanto di
espulsione del Toro; perché Gasp fa paura con il gol di Gosens e perché
Handanovic è strepitoso a parare il penalty di Muriel a 2 minuti dal 90’
che poteva valere il blitz della Dea.
Che sia una serata da vivere a mille all’ora si capisce subito: dopo appena 23 secondi Lukaku si libera e colpisce il palo, anche se il fuorigioco cancella tutto. Al 4’, però, è tutto vero: Sensi d’esterno serve Lautaro, sponda con l’amico Lukaku e bomba del Toro, che beffa Toloi e buca Gollini (gol numero 10 in Serie A). La Lu-La fa la voce grossa e costruisce il vantaggio interista: gli attaccanti di Conte sono due carrarmati e Toloi e Palomino sono costretti agli straordinari e a usare spesso le cattive maniere. L’Atalanta non subisce il colpo e inizia a macinare gioco: al 9’ Pasalic sfrutta il corridoio in mezzo e prova l’esterno appena fuori dall’area ma tira a lato; al 15’ e al 18’ due zuccate di Zapata (di nuovo titolare dopo 3 mesi), entrambe deboli, finiscono tra le braccia di Handanovic. Il portiere sloveno è attento al 20’: Gomez la mette in mezzo pericolosamente dalla destra, Handa blocca a terra e scaccia il pericolo.
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