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martedì 2 novembre 2010

Penta: «Revoca scudetto Inter è
una questione di giorni»


Il consulente della difesa di Moggi: «Entro qualche giorno la situazione sportiva relativa al titolo del 2006 sarà chiarita. Moratti al processo? Perdere altro tempo con certi personaggi non ha più senso perché le cose che si dovevano spiegare sono state spiegate e le cose che si dovevano capire sono state capite»

TORINO, 2 novembre - ll consulente di Luciano Moggi, Nicola Penta, è intervenuto nel corso della popolare trasmissione radiofonica "Tutti pazzi per la Juve" in onda su "Radio Power Station" rilasciando importanti dichiarazioni in merito ai prossimi sviluppi del Processo di Calciopoli in corso a Napoli.

Ciao Nicola, cosa ne pensi di quanto venuto fuori dal Cda bianconero dell'altro giorno? Secondo te quello che ha dichiarato Andrea Agnelli è soddisfacente per il tifoso juventino? Ti sembra cambiata totalmente la strategia della Juventus da quando Agnelli è presidente?
«Beh, direi di si. Diciamo che per noi non c'è niente di nuovo. Noi ci aspettavamo questa presa di posizione di Agnelli anche perché si era già sbilanciato quando subentrò al cugino. E' chiaro che come noi andiamo dicendo da tempo sarà fondamentale l'esito del processo penale, perché il processo sportivo, ahimè ci è già stato, e come tutti sapete, non avendo portato tutte le telefonate, è stato un processo a senso unico. È normale che oggi, prendendo atto della situazione anche quelli che non vorrebbero, e ce ne sono ancora dentro la società Juventus, devono fare i conti con i nuovi sviluppi del processo».

Tempo fa l'avvocato Prioreschi aveva anticipato ai nostri microfoni che la Juventus non aveva ancora fatto nulla per affiancarsi a voi. E' cambiato qualcosa? Vi è stata chiesta qualche intercettazione particolare, avete stabilito una strategia comune?
«No. Questa cosa non è mai stata fatta. Facciamo un passo indietro: nel momento in cui vengono estromesse le parti civili, la Juventus viene estromessa dal processo e non si è interessata più di tanto. Nel momento in cui vengono reintrodotte le parti civili, Brescia ed altre, in quel momento la Juventus diventa parte in causa e decide di nominare questo avvocato Vitiello. La strategia della società, molto probabilmente è quella attendista. Nel momento in cui a Napoli deve presenziare alle udienze con questo avvocato Vitiello, l'avvocato avrà ricevuto mandato a presenziare e a scrivere, vale a dire prendere nota di tutto quello che succede durante le udienze e al momento delle discussioni, prendere la parola e io mi auguro che in quel caso si difenderà come si deve difendere».

La sentenza per Luciano Moggi e gli altri imputati dovrebbe giungere in primavera. Nel caso in cui ci fosse un'assoluzione per Luciano Moggi, c'è ancora in ballo il rito abbreviato di Giraudo. Quando si dovrebbe concludere tutto questo? Entro quanto possiamo sapere se la Juve riavrà gli scudetti?
«Facciamo un po' d'ordine. Per quanto riguarda la restituzione degli scudetti bisogna cercare per forza di esser ottimisti. I parametri con i quali è stato sottratto lo scudetto alla Juventus ed è stato assegnato all'Inter sono gli stessi per cui mi auguro che ora la giustizia faccia il suo corso».

Quindi a giorni potrebbe essere revocato lo scudetto all'Inter?
«Secondo me sì. Questa è la prima cosa. Successivamente si passa al processo penale che è formato di riti: il rito ordinario e il rito abbreviato. il rito abbreviato intrapreso da Giraudo, purtroppo ha portato alla condanna. Il rito abbreviato comporta delle situazioni limitative, vuol dire che chi intraprende il rito abbreviato non può avvalersi di testimonianze e questo è rilevante. Come ben sanno chi ha seguito il processo di Napoli, invece, le testimonianze sono state rilevanti, perché ci sono stati dei teste che hanno sconfessato in pieno l’accusa. L'esempio più eclatante e sottolineato pochissimo riguarda Valentini, che oggi ricopre il ruolo di direttore generale della FIGC: Valentini è venuto a Napoli e ha chiaramente fatto capire al collegio giudicante che i soggetti delle terne e delle quaterne arbitrali venivano messi immediatamente online sul sito federale, cosa che fa cadere tutti i capi di imputazione. Queste testimonianze al rito abbreviato non ci sono state. Il rito abbreviato, poi, lo dice la parola stessa, è "abbreviato" perché ci si basa solo sulle informative dei carabinieri e in più chi giudica è colui il quale ha rinviato a giudizio, quindi un preconcetto ce l’ha già. Lui lavora solo sulle informative dei carabinieri, che ovviamente sono colpevoliste: non sono altro che una sceneggiatura di un film, un racconto. Nel rito abbreviato, appunto, non potendo portare prove, si possono presentare le memorie, che possono bastare e non bastare: nel caso nostro non possono bastare e c'è stata la condanna al rito abbreviato. Questa condanna, tra l'altro, pesa sul rito ordinario perché è pur sempre già una condanna. Ma noi questa condanna non importa, non ci dà fastidio perché il rito ordinario ha sconfessato e sbugiardato queste informative. A Napoli ancora non hanno fissato, infatti, l'appello del rito abbreviato. Perché? Molto probabilmente perchè si sono resi conto del fatto che le indagini hanno delle lacune e quindi si spera che il rito ordinario faccia chiarezza su tutto. Quindi si attenderà la sentenza del rito ordinario per poi stabilire la data dell'appello del rito abbreviato. Per rispondere alla domanda specifica, cosa succede se ci fosse un'assoluzione completa al rito ordinario? Succede che immediatamente dà la possibilità agli imputati di chiedere la revoca del processo sportivo e questo è molto importante perché l'articolo 39 dice che in presenza di un fatto nuovo, e l'assoluzione di arbitri, dirigenti, secondo noi, è un fatto nuovo si può riaprire il processo sportivo. In quel caso la Juventus dovrà chiedere la restituzione degli scudetti, perché non è assolutamente una fatto automatico».

Nel caso di assoluzione di Moggi, si può già prevedere una richiesta di risarcimento nei confronti della FIGC?
«Per il risarcimento è un po' presto. Bisogna aspettare un attimo, la cosa più importante è che qui ci sono tesserati sportivi che per prima cosa vorranno sistemare la propria situazione sportiva, dopo di che procederanno con eventuali richieste risarcitorie».

Sempre al processo di Napoli, i tifosi juventini si aspettavano che fossero chiamati a testimoniare Moratti, Tronchetti Provera, Tavaroli. Non fosse altro perché la gente credeva che di fronte ad un tribunale vero sarebbero stati in difficoltà dal punto di vista mediatico.
«Sì dal punto di vista mediatico la presenza in tribunale di certi personaggi avrebbe potuto fare scalpore e far pensare. Ma dal punto di vista processuale sono abbastanza d'accordo con gli avvocati, per cui un teste avverso è meglio non considerarlo e farne a meno. Siccome il processo è a un punto in cui le testimonianze di certi personaggi non servono. Ormai le cose che si dovevano spiegare sono state spiegate e le cose che si dovevano capire sono state capite, quindi perdere altro tempo con certi personaggi non ha più senso. C'è stato una sorta di scambio con il collegio giudicante: noi evitiamo di perder tempo con altri testimoni purché ci diate più tempo per ascoltare altre telefonate da depositare».

A proposito di altre telefonate. Stai continuando a sbobinare e potrebbero venir fuori altre cose, oltre a quelle che già sappiamo?
«Il mio lavoro è un lavoro di analisi, non solo di ascolto. Le telefonate vanno contestualizzate, bisogna vedere di cosa stiamo parlando in un determinato giorno e ricordare cosa stava succedendo in quel periodo, tenendo conto delle partite, perché il processo è basato su partite di calcio. In questi giorni stiamo lavorando sull'aspetto rapporti con i designatori, perché per lungo tempo ci hanno raccontato che non si potevano chiamare e intrattenere rapporti con i designatori. Sono state, non voglio dire occultate, non considerate alcune telefonate di presidenti che chiamavano a designatori. Addirittura nei brogliacci per alcune telefonate non ci sono i cognomi dei presidenti ma i nomi di battesimo e non sono state inserite nelle informative. Noi stiamo lavorando nella ricerca di queste telefonate, di presidenti di altre squadre che telefonavano ai designatori ma non c'è traccia nelle informative».

Ci stai anticipando che usciranno telefonate di altri dirigenti che telefonavano. Possiamo dire anche i nomi?
«Sicuramente Pastorello del Verona, Corsi dell'Empoli, Aliberti della Salernitana, Cassingeri del Vicenza. Queste telefonate non sono state identificate: se una telefonata nei brogliacci viene titolata "Sergio chiama Gigi" nessuno saprà mai chi sono i due protagonisti. Il lavoro che sto facendo io in questo momento è capire chi è Sergio e chi è Gigi. Tra l'altro in una telefonata di Aliberti a Pairetto, il presidente della Salernitana, afferma di fare la telefonata seguendo il consiglio della Lega. Perché la Lega per evitare le polemiche sui media, diede due schede ai designatori perché parlassero con i dirigenti evitando le polemiche televisive».
(da tuttosport.com)

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