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martedì 5 luglio 2011

L'ira di Moratti su Palazzi
"È un attacco inaccettabile"


Il presidente dell'Inter commentando la relazione della Procura delle Figc sui fatti relativi alla stagione 2004-2005: "Palazzi si sbaglia, tutti conoscono Giacinto, offensive le accuse nei suoi confronti". L'ex presidente della Juventus Cobolli: "L'Inter era coinvolta". Moggi: "Non si può più parlare di banda degli onesti"

MILANO, 4 luglio 2011 - "Un attacco grave e assolutamente inaccettabile": questo il commento del presidente dell'Inter Massimo Moratti sulla relazione con cui il procuratore federale Stefano Palazzi ha rilevato elementi di illeciti sportivi attribuibili all'Inter nel dossier di Calciopoli. "Palazzi si sbaglia" ha aggiunto Moratti.

Tronchetti Provera, Moratti e Facchetti in un'immagine dell'1/11/05. Ansa

facchetti — "Considerare Facchetti come nelle accuse della Procura federale è offensivo, grave e stupido". Lo ha detto il presidente dell'Inter Massimo Moratti commentando la relazione della Procura delle Figc sui fatti relativi alla stagione 2004-2005 relativi a Giacinto Facchetti, allora presidente del club nerazzurro e scomparso nel 2006. "I tifosi dell'Inter conoscono perfettamente Facchetti e lo conoscono perfettamente anche i signori che si saranno seduti a quel tavolo per decidere non so cosa", ha detto con amarezza Moratti.

"come ai tempi di calciopoli" — "Il peso che dò io è brutto, perché mi sembra di essere tornato nel clima, nel bruttissimo clima, che vivevo quando c'era Calciopoli, quando nessuno lo sapeva, o faceva finta di non saperlo. La trovo uguale come cosa. Queste accuse sono brutte. Non c'è nessun elemento nuovo, ma cose che altri avevano già giudicato come del tutto poco consistenti", ha proseguito Moratti. "Questo è un attacco del pm e senza processo ognuno può dire ciò che vuole. L'Inter però non accetta questa cosa, e quello che fa di tutto un cattivissimo gusto è il fatto che sia coinvolto Facchetti, una persona che non c'è più, che io ammiro e stimo, per la sua onestá. Siccome, in questo momento, Facchetti viene visto diversamente, io non stimo per niente chi ha fatto questa cosa", afferma ancora. L'Inter si muoverá "molto tranquillamente, non vi preoccupate". "Io lavoro per i miei tifosi, non per quella gente lì", dice poi rispondendo alla domanda relativa ad un suo possibile passo indietro dal calcio.

Giovanni Cobolli Gigli. LaPresse

l'affondo di cobolli — "Era un periodo in cui i dirigenti parlavano troppo con gli arbitri. Prima di tutto la Juventus, ma anche altre squadre, tra cui l´Inter, erano coinvolte in tutto ciò. Possiamo dire che fosse un mal comune e credo, quindi, che quello scudetto non debba essere assegnato". A parlare, il giorno dopo le prime decisioni Palazzi, è Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva. "Se si parla di prescrizione vuol dire che sono scaduti i tempi entro cui le decisioni andavano prese - commenta -. Mi chiedo se, però, queste decisioni potessero essere prese nei tempi stabiliti". E il pensiero non può che correre all'estate di cinque anni fa. "È stata una decisione presa con troppa fretta, credo che sia ancora tutto aperto - continua -. Comunque vada sarà una soluzione difficile da superare, ma io durante il mio periodo di presidenza non ho niente da rimproverarmi".

Luciano Moggi. Afp

moggi ora attacca — "A noi vogliono radiarci per la violazione dell'articolo 1, l'Inter ha oltrepassati i limiti con l'articolo 6, che è anche più grave. Non credo proprio che la cosiddetta banda degli onesti, possa ancora chiamarsi così…". Luciano Moggi, l'ex direttore generale della Juventus, imputato principale di Calciopoli, commenta così a Radio 24 la relazione del procuratore della Federcalcio Palazzi su "Calciopoli bis" e lo scudetto 2006, assegnato a tavolino all'Inter. "Sulla vicenda dello scudetto non ho alcun parere - dichiara Moggi - dovrà deciderlo la Federazione, che certo dovrà riflettere su quello che ha fatto nel 2006. Non mi sembra che allora sia stato fatto un buon lavoro… L'illecito dell'Inter non mi sorprende, e sono contento che dal processo di Napoli sia almeno emersa qualche verità. Non ho alcuna sensazione di rivincita, ho solo la voglia e il desiderio di difendermi", conclude Moggi.

i tifosi nerazzurri difendono il simbolo facchetti — "Telefonate, e-mail, messaggi, appelli su internet e sui social network. Tantissimi in pochi minuti. Il grave attacco alla bandiera dell'Inter, Giacinto Facchetti, ha toccato il cuore dei tifosi nerazzurri". Lo riferisce il sito dell'Inter. "Una risposta forte, sincera, onesta come la persona che purtroppo oggi non può rispondere a inaccettabili accuse, ma che la gente ha conosciuto, incontrato, stimato, nella quale si riflette e sempre si rifletterà. Facchetti è la storia dell'Inter, una bandiera che i tifosi nerazzurri oggi mostrano con ancora maggior orgoglio" si legge ancora.
Gasport




ECCO LE 72 PAGINE DELLA RELAZIONE DI PALAZZI



(pag.61)
"questo Ufficio ritiene che le condotte in parola siano tali da integrare la violazione, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società INTERNAZIONALE F.C., mediante il condizionamento del regolare
fu nzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale, in violazione del previgente art. 6, commi 1 e 2, CGS, in vigore all'epoca dei fatti ed oggi sostituito dall'art. 7, commi 1 e 2 del CGS"

ECCO I NOMI DEI "COLPEVOLI PRESCRITTI":
(pag. 68-69)
"In definitiva, e nel dettaglio, alla luce di quanto sopra esposto riguardo alla posizione
dei singoli tesserati e collaboratori, l'archiviazione deve essere disposta per i seguenti
motivi.
Nei confronti del Presidente del PALERMO Maurizio ZAMPARINI, del dirigente
dell'ATALANTA Roberto ZANZI perché non sussistono fatti di rilevanza disciplinare, con le
relative conseguenze in ordine alle responsabilità derivanti a carico delle società di
rispettiva appartenenza.
Nei confronti dell'allora arbitro internazionale della CAN A e 8 Massimo DE SANTIS
perché non sussistono fatti di rilevanza disciplinare.
Nei confronti del Presidente del CAGLIARI Massimo CELLINO, del Presidente del
CHIEVO Luca CAMPEDELLI, del Dirigente del PALERMO Rino FOSCHI, dell'allenatore
dell'UDINESE Luciano SPALLETTI, del dirigente del VICENZA Sergio GASPARIN, del
direttore sportivo Nello GOVERNATO, del Presidente dell'EMPOLI Fabrizio CORSI, del Presidente del LIVORNO Aldo SPINELLI, dell'allora socio di riferimento
dell'INTERNAZIONALE Massimo MORATTI, perché non sono emerse fattispecie di rilievo
disciplinare non prescritte ai sensi dell'art. 18 C.G.S., vigente all'epoca dei fatti, con le
relative conseguenze sulle società di rispettiva appartenenza.
Nei confronti dell'allora Presidente dell'INTERNAZIONALE (deceduto l'anno 2006)
Giacinto FACCHETTI perché non sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili
ovvero non prescritte ai sensi dell'art. 18 C.G.S, vigente all'epoca dei fatti, con le relative
conseguenze sulla società di appartenenza.
Nei confronti del Presidente della REGGINA Pasquale FOTI perché non sono
emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili in quanto non coperte da giudicato, con
le relative conseguenze sulla società di appartenenza.
Nei confronti dell'allora Dirigente della società MILAN Leonardo MEANI, perché non
sono emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili in quanto non coperte da
giudicato e comunque non prescritte ai sensi dell'art. 18 C.G.S., vigente all'epoca dei fatti,
con le relative conseguenze sulla società di appartenenza.
Nei confronti degli allora Commissari CAN A e B Paolo BERGAMO e Pierluigi
PAIRETTO, dell'allora Vice Commissario CAN A e B Gennaro MAZZEI e dell'allora
Presidente dell'AIA Tullio LANESE perché non sono emerse fattispecie di rilievo
disciplinare procedibili in quanto non coperte da giudicato e comunque non prescritte ai
sensi dell'art. 18 C.G.S, vigente all'epoca dei fatti."




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