«Scudetto 2006,. la Figc
emetta atto contrario»

Il docente di Diritto: «I consiglieri farebbero bene, per evitare di infliggere altri danni all’ordinamento del calcio, a prendere atto che per cinque anni si è giocato su quello scudetto come effetto di un provvedimento che in realtà nessuno ha mai visto»
TORINO, 15 luglio - Professor Federico Tedeschini, da ordinario di Diritto Pubblico dell’Università di Roma e insigne amministrativista, pensa anche lei che lo scudetto del 2006 non può che restare all’Inter perché manca un atto ufficiale a sancirlo?«Si dice: la comunicazione fatta dalla Figc e da uno dei suoi uffici, quello dei rapporti coi media, non è un atto ufficiale. Bene, ma è un comportamento che per la legge 241 consente una impugnazione, visto che proprio nel dettato normativo non si parla solo di “atti” ma anche di “comportamenti”. Quel comportamento consistente nell’emissione del comunicato del 26 luglio 2006, che non è un foglietto volante, ma la comunicazione di una decisione federale della quale non troviamo evidenza in alcun atto formale. E quello della Figc appare dunque qualificabile come comportamento extra ordinem idoneo a produrre un danno risarcibile ai sensi dell’articolo dell’articolo 2043 del codice civile: l’aver fatto credere attraverso la propria comunicazione che era stata assunta una decisione di cui non vi è invece altra traccia è sicuramente un fatto. Quel comunicato conta e pesa: si è parlato tanto di provvedimenti ad effetto mediatico, quelli del 2006. Beh uno scudetto assegnato mediaticamente ci mancava? Tra l’altro il Commissario di allora qualche atto positivo lo ha compiuto: chiede un parere, prefigura un possibile cambiamento della classifica (“per penalizzazioni o retrocessione all’ultimo posto”, scrive) prima della sentenza della Corte Federale, decide che non esistono le condizioni di non assegnazione, ovvero che c’è limpidezza in capo al destinatario del titolo ri-attribuito, l’Inter. Avviando una causa civile chiederei innanzitutto conto degli atti formali compiuti prima di diramare quel comunicato: dove sono?».
Come si fa ora a tornare indietro?
«Con un atto contrario, del Consiglio Federale: l’unica traccia di quella decisione è - come visto - il comunicato stampa. Invece di discutere di prescrizioni o competenze a decidere, se ne pubblichi uno di tenore esattamente contrario in cui si affermi che la precedente comunicazione del 2006 non ha alcun valore. Questo almeno per evitare il protrarsi di un vantaggio che l’Inter non ha mai effettivamente conquistato».
Il suggerimento dei legali Figc al Consiglio è di dichiararsi non competenti.
«I consiglieri farebbero bene, per evitare di infliggere altri danni all’ordinamento del calcio, a prendere atto che per cinque anni si è giocato su quello scudetto come effetto di un provvedimento che in realtà nessuno ha mai visto. Anche l’inerzia o l’omissione produce danno, un danno continuato. Parlo di un ambito civile, ovviamente, ma temo che la Federcalcio continui a fare affidamento sulla famigerata clausola compromissoria che impedisce agli iscritti a rivolgersi alla giustizia ordinaria. Ma se continuiamo così, prima o poi, qualcuno porrà la questione all’attenzione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo così come fece Bosman a Lussemburgo. E’ ancora necessario aggiungere qualcosa?».
(da tuttosport.com)
Nessun commento:
Posta un commento