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sabato 16 luglio 2011

«Scudetto 2006, competenza
del Consiglio è indiscutibile»


«Scudetto 2006, competenza del Consiglio è indiscutibile»


ROMA, 15 luglio - La competenza del Consiglio federale sull'assegnazione dello scudetto 2006 è "indiscutibile". È questa l'opinione di Enrico Lubrano, docente di Diritto dello Sport presso La Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Luiss di Roma, sull'orientamento della Figc dopo il parere dei suoi legali sulla "non competenza" del Consiglio Federale in materia e dunque sulla "non revocabilità" dello scudetto assegnato a tavolino all'Inter nel 2006.

Secondo Lubrano, risulta "inequivocabilmente pacifico" che lo scudetto 2006 sia stato assegnato all'Inter dal commissario straordinario della Figc Guido Rossi. "Tale fatto risulta oggettivamente dal comunicato-stampa 26 luglio 2006", secondo quanto pubblicato anche sul sito della Figc, 'dove veniva riportato che il commissario straordinario ha ritenuto di attenersi alle conclusioni del parere e che non ricorrono motivi per l'adozione di provvedimenti di non assegnazione del titolo di Campione d'Italia per il Campionato 2005/2006 alla squadra prima classificata all'esito dei giudizi disciplinari". Per Lubrano "non è in discussione" che Guido Rossi abbia "ritenuto" di assegnare lo scudetto 2005-2006 all'Inter "mediante una valutazione discrezionale espressiva di un potere autoritativo di tipo pubblicistico, in qualità di legale rappresentante della Figc". Tale attività "intellettiva e decisionale" del commissario - prosegue il docente - "costituisce in diritto amministrativo applicabile all'ordinamento sportivo" ed è "un'attività oggettivamente esistente, giuridicamente rilevante e qualificabile come 'attò, 'provvedimentò o anche soltanto 'comportamentò".

Secondo l'esperto ne deriva che, secondo i principi generali del diritto amministrativo, qualsiasi attività (atto, comportamento o provvedimento) "nell'esercizio di un potere autoritativo- pubblicistico può essere sempre oggetto di nuova valutazione, nell'ambito della prerogativa della 'autotutelà, mediante gli istituti della revoca (quando risultino elementi nuovi che portino a rivalutare successivamente l'opportunità di un provvedimento) o annullamento (quando risulti che il provvedimento era illegittimo sin dall'inizio)". Inoltre la nuova valutazione deve essere fatta "dal medesimo organo che ha posto in essere il provvedimento originario" o d'ufficio o su richiesta di parte". Pertanto "non vi sono dubbi che, esistendo oggettivamente un atto di assegnazione dello scudetto del 2006 da parte del commissario straordinario della Figc, gli organi che, ad oggi, esercitano le funzioni a suo tempo ricoperte dal commissario straordinario - ovvero presidente e Consiglio Federale della Figc - hanno sicuramente, nell'ambito della prerogativa della "autotutela amministrativa", il potere di rivalutare la legittimità o l'opportunità dell'atto di assegnazione dello scudetto 2006". Nel caso che la Figc non emettesse alcun provvedimento, i soggetti interessati per far valere i loro diritti "potranno porre in essere le azioni che l'ordinamento riconosce avverso il 'silenzio-inadempimentò (art. 117 del Codice del Processo Amministrativo)", rivolgendosi prima all'Alta Corte di Giustizia presso il Coni e poi, in sede di giustizia amministrativa, prima al Tar del Lazio e poi al Consiglio di Stato.
(da tuttosport.com)

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