Lo scudetto 2006 non c’è più

Giallo sull’atto che assegnò il tricolore. E la Figc rischia il commissariamento
ROMA, 4 luglio - Nel giorno in cui il procuratore Palazzi aprirà la sua cassaforte per consegnare agli interessati le pagine della sua relazione di archiviazione della vicenda Calciopoli 2, la Figc è nel caos. Ed è alto il rischio di commissariamento a quel punto con Abete commissario - se non fosse raggiunto il numero legale nella seduta del 18 luglio, quando il presidente federale vuole chiudere con una decisione la questione scudetto 2006. Il fatto è che è tutto un prendere di distanze, tutta una teoria lunga lunga di distinguo e possibili - quasi vantati - conflitti di interesse. Intere componenti federali sono pronte all’astensione (calciatori, forse Lega di A). Citando la seguitissima (a via Allegri, ma anche a Milano) Caterina Caselli, si canticchia: nessuno lo può giudicare, Moratti, nemmeno io.
NON ATTO - Il fatto è che la questione scudetto sta aprendo squarci impensati, imprevisti (per cattiva preveggenza) in seno al suo cuore pulsante: il fatto stesso che il presidente Abete abbia comunicato ai consiglieri federali di essere proprio loro - l’organo di governo - gli Investiti della decisione sulla possibile cancellazione (non chiamiamola revoca, atto giudiziale e non amministrativo) sta generando continui distinguo. I consiglieri non vogliono prendersi questa responsabilità (non tutti, a dire il vero, c’è chi vuole dare battaglia per decidere come vuole Abete): c’è da capirli se anche oggi, a distanza di cinque anni, anche quelli che contribuirono alla scelta - i Rossi’s Boys - parlano di non atto, comunque ricorribile. Eh sì, perché quella che pareva una provocazione di Tuttosport, era - in realtà - il panorama: non esiste alcun comunicato ufficiale di assegnazione, mentre c’è un comunicato stampa anonimo (chi lo firmò, chi lo autorizzò) del 26 luglio in cui si dava conto della comunicazione all’Uefa. E la mancanza dell’atto formale - ma in Figc dicono di no, citando precedenti impugnazioni -, quando mai si finisse al Tar quale sarebbe la materia del contendere. Certo non il triangolino di stoffa apposto nel 2006 sulla maglia nerazzurra, né l’albo d’oro presente in Lega a via Rosellini.
AIUTINO TARDIVO - Non stupisca, per tutto questo annunciare che il consiglio non ha gli strumenti (non abbiamo ascoltato le telefonate, non siamo un organo giudicante etc. etc.), che si torni a parlare di sostegno interno/esterno di qualche saggio: fosse anche solo la Corte di Giustizia o gli stessi amministrativisti della Figc. Abete aveva annunciato che il consiglio non aveva bisogno di stampelle; noi avevamo parlato di saggi. Per capire se ha ragione l’Inter che parla nella sua memoria (il club rende noto a targhe alterne l’interessante documento, di cui daremmo volentieri la pubblicità che merita) di impossibilità di revocare lo scudetto, perché la revoca è figlia di una sentenza, la più pesante, prevista dall’ordinamento. Il problema, però, secondo altri è che la decisione che la Figc deve prendere è totalmente amministrativa e politica: deve, nel caso che la relazione sui fatti interisti evidenziasse comportamenti «poco limpidi », semplicemente rimuovere gli effetti di un vizio costitutivo del “non atto” del 2006. Ci hanno detto, con la prescrizione (ma qui sotto trovate ragioni in opposizione), che allora non si poteva sospettare alcunché e che nessun ostacolo si frapponeva all’assegnazione: oggi quel vizio potrebbe essere reso noto agli interessati da Palazzi. E il vizio va rimosso: senza affermare colpevolezze che solo un giusto processo sportivo potrebbe definire, non certo il pur eventuale deferimento. In ogni caso va rimarcato come il caso sia deflagrato ad aprile 2010, il ricorso Juventus sia stato notificato nel maggio 2010: da allora a oggi, qualche consiglio tecnico su come atteggiarsi in caso di soluzione giudiziaria come quella ampiamente prevista da tutti lo si poteva chiedere per tempo. Senza far rischiare ora nuovi slittamenti o addirittura il commissariamento per incapacità funzionale del governo del calcio a risolvere una questione.
PRESCRIZIONE - Sarebbe interessante anche ascoltare per la prima volta da quando Calciopoli 2 è scoppiata qualcuno degli “archiviati per prescrizione” che alla prescrizione rinuncia: visto che siamo in fase innovativa del diritto, con un titolo assegnato e mai comunicato, una prescrizione di massa mai verificata etc. etc.
Alvaro Moretti da tuttosport.com
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