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mercoledì 13 giugno 2012

Cassano: "Cedere Thiago è un delitto"
Sui gay si corregge: "Non sono omofobo"

CRACOVIA (Pol), 12 giugno 2012

Dichiarazioni choc dell'azzurro che poi parla del futuro rossonero: "Non so se resto al Milan. Ibra non l'ho sentito. Ma se si arrabbia per Thiago gli do ragione: non è sostituibile, lui è il 50 per cento della nostra squadra. Io da ignorante non lo darei mai via. Bisogna essere chiari sugli obiettivi: senza di lui non si può lottare per campionato e Champions" Su Balotelli: "Io suo tutor? Immagina come siamo messi"

Antonio Cassano, in conferenza stampa a Cracovia. Forte

Uno spettacolo. Antonio Cassano si presenta di rado davanti ai microfoni, ma quando lo fa regala titoli ad ogni frase. Arriva in ritardo a Casa Azzurri perché nel pomeriggio su Cracovia piove a dirotto, le strada sono allagate, per qualche minuto. Forse sarà l’evento epocale di una sua conferenza stampa... Poi ne ha per tutti. Dunque: è all’Europeo per grazia divina, dopo quello che gli è capitato. Ma ora vuole giocarselo da protagonista. Ha parole dolci per Balotelli, cui dovrebbe fare da tutor, ma pure per Di Natale, per lui "un cecchino, sottoporta". Poi la "bomba" arriva quando si parla di Milan. Dice che non sa se resterà o meno, e che vendere Thiago Silva è un delitto. E, nel caso, poi bisogna essere chiari: diventerebbe impossibile per i rossoneri lottare per vincere la Champions o lo scudetto. Infine il capitolo gay in azzurro, le parole dette col sorriso "se ci sono froci, problemi loro. Spero di no" diventano un caso. In serata, la rettifica: "L'omofobia è un sentimento che non mi appartiene, oggi non volevo offendere nessuno e non voglio assolutamente mettere in discussione la libertà sessuale delle persone".

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