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martedì 23 febbraio 2010

Le frasi celebri di Mou
Non si salva nessuno



Dall'accostamento Porto-Palermo fino all'area di 25 metri per la Juventus. Passando per "Messi l'attore", "Wenger il voyeur", "Ranieri il settantenne" e "Sconcerti l'amico di Mancini"

MILANO, 22 febbraio 2010 - "Se batto il Chelsea non esulto". Questa da uno come Mourinho magari non te l'aspetti, ma l'allenatore dell'Inter non smetterà mai di stupire. È stato sempre così: da quando è arrivato in Italia se l'è presa con tutti, continuando a polemizzare come faceva a Londra. Forse all'Inter accentua certi atteggiamenti in panchina, ultimo le manette mimate sabato sera contro la Samp. Ecco le frasi più importanti, le polemiche che hanno visto protagonista Mourinho prima al Chelsea poi all'Inter.

PORTO, PALERMO E LA MAFIA — Alla vigilia di una trasferta di Champions a Porto (dicembre 2004) Mourinho allenatore del Chelsea, dichiara: "Se ho bisogno di quattro o cinque guardie del corpo per la trasferta contro il Porto? Direi di sì. Se ti rechi a Palermo ne avresti bisogno". L'accostamento tra le due città era sottinteso: a Porto sono mafiosi come a Palermo. Il tecnico nella stagione precedente aveva conquistato la Champions alla guida del Porto e non aveva festeggiato la conquista del trofeo, lasciando il palco. Spiegò poi di aver ricevuto minacce di morte per le voci del suo passaggio al Chelsea. Indignazione dei palermitani e scuse del tecnico.

CONTRO IL BARCELLONA — Quella di prendersela con le squadre dove è stato, è un'altra caratteristica di Mourinho. Del Barça era stato allenatore in seconda di Van Gaal, dopo essere stato portato in Spagna da Robson. E contro il Barcellona non è stato tenero. Prima ha attaccato Rijkaard, allenatore dei blaugrana in occasione di una partita di Champions quando era al Chelsea: nel marzo 2005: "Quando ho visto Rijkaard entrare nello spogliatoio dell'arbitro tra il primo e il secondo tempo, non ci potevo credere. Quando è stato espulso Drogba non sono rimasto sorpreso". L'arbitro è Frisk, che dopo le accuse di Mourinho ricevette minacce di morte e si ritirò. Volker Roth, capo degli arbitri Uefa, definì Mourinho un nemico del calcio: squalifica per due giornate. Altra stoccata per Messi: "Barcellona è un grande centro culturale con grandi teatri e questo ragazzo - riferito Messi accusato di aver fatto espellere Del Horno - ha imparato proprio bene. Ha imparato a recitare mentre gioca".

CONTRO L'ARSENAL — È la squadra della Premier con la quale Mourinho ha avuto più problemi. Nel giugno del 2005 venne multato di 75 mila sterline per aver incontrato Ashley Cole, che allora giocava nell'Arsenal, violando le norme della Premier. Poi il duro attacco al tecnico avversario: "Wenger ha un vero problema con noi e credo che lui sia quello che in Inghilterra si chiama voyeur. Gli piace guardare. Ci sono ragazzi che quando sono a casa hanno un grosso telescopio per per spiare nelle case degli altri. Wenger deve essere uno di questi. Ed è una malattia". Mourinho sosteneva che Wenger aveva un'ossessione nel confronti del Chelsea. Il tecnico dell'Arsenal intraprese un'azione legale, ma i due si riappacificarono. Anche l'Everton voleva portare in tribunale Mourinho, che aveva definito un suo giocatore, Andy Johnson, inaffidabile per aver causato l'infortunio del portiere Hilario. Scuse di Mourinho e causa rientrata.

IN ITALIA — Aveva esordito con un “Non sono un pirla” il 3 giugno 2008, giorno in cui è stato presentato all'Inter, conquistandosi tante simpatie. Ma non durò molto. Il primo bersaglio è Claudio Ranieri, allora allenatore della Juventus, che definisce "un settantenne: troppo vecchio per cambiare, in Inghilterra prima di dire good afternoon ci ha messo cinque anni". Se la prende anche con squadre di fascia più debole. Contro Lo Monaco, direttore generale del Catania: "Conosco il Bayern Monaco, il gran Premio di Monaco, ma non conosco Lo Monaco". Poi chiama l'allenatore del Lecce Mario Beretta "quel Barnetta con poca personalità". Quindi la polemica con Mario Sconcerti, che durante una trasmissione Sky, aveva fatto un paragone in cifre tra l'Inter di Mancini e quella di Mourinho, che si arrabbia: "Lo so che lei è amico di Mancini...". Ultime in ordine di tempo le stoccate a Mazzarri allenatore del Napoli, alla Roma “che piange sempre al mercato”, alla Juve con “un'area di rigore di 25 metri”.

LE PUNIZIONI — Per tre volte Mourinho è stato colpito da provvedimenti federali. Nel marzo 2009 multa di 10 mila euro per giudizi lesivi della classe arbitrale e delle istituzioni federali dopo un Inter-Roma 3-3. Quindi la squalifica per una giornata (settembre 2009) dopo l'espulsione del tecnico in Cagliari-Inter. Mourinho aveva chiesto l'ammonizione del cagliaritano Astori per un fallo su Balotelli: proteste troppo forti, insulti all'arbitro e squalifica. Quindi, dopo Atalanta-Inter del 13 dicembre 2009, la lite col giornalista Andrea Ramazzotti del Corriere dello Sport. Viene deferito e multato di 13 mila euro per aver insultato e preso per gli avambracci il giornalista. Mourinho ammetterà gli insulti negando ogni contatto fisico. "Ma niente scuse pubbliche. Chiuderò questa storia privatamente, magari con un po' di umorismo: mi aspetto un regalo da lui a Natale, perché fino ad oggi il Ramazzotti famoso era Eros, da qualche giorno Andrea".
(da gazzetta.it)

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