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martedì 1 giugno 2010

Calciopoli, Mancini ridimensiona
le accuse del 2006



L’ex tecnico dell’Inter oggi in aula a Napoli in qualità di testimone. Quattro anni fa accusò Rosetti e Trefoloni di essere «amici di quelli di Torino» alludendo a Moggi. Oggi sotiene che il collegamento nacque solo dal fatto che l'arbitro e il dg della Juve vivevano nella stessa città. E sulle visite del dirigente bianconero agli arbitri ora dice: «Lo facevano in tanti»

ROMA, 25 maggio - Mentre continua il lavoro di trascrizione delle 230 intercettazioni ammesse al fascicolo processuale, è proseguito oggi davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli il processo Calciopoli. È stato il giorno di Roberto Mancini e di quella verità rivelata agli inquirenti in uno degli interrogatori chiave per l’accusa: l’ex tecnico dell’Inter disse cose molto pesanti sul sistema Moggi, coinvolgendo con la sua deposizione arbitri mai entrati nella vicenda processuale in veste di indagati come Rosettie Trefoloni, descritti ai pm di Napoli come vicini al gruppo di potere juventino. Mancini nel suo interrogatorio ricordava anche uno scontro con l’arbitro italiano ai Mondiali in cui lo definisce amico di «quelli di Torino», intesi come Moggi e Giraudo. Mancini ebbe poi a soffermarsi in sede di deposizione davanti ai pm sulle circostanze in cui Moggi si muoveva negli spogliatoi prima e dopo le gare. Tutte accuse che il tecnico jesino oggi in aula non ha smentito, ma ha certamente molto ridimensionato, tanto che i difensori di Moggi, che pure erano pronti al controesame, non hanno ritenuto di fare domande.

LA DEPOSIZIONE - La deposizione di Mancini è durata poco più di 10 minuti. Con l'allenatore del Manchester City ed ex allenatore dell'Inter ha interloquito il pm Capuano, che si è soffermato anche sull'ormai celebre telefonata tra Facchetti e Bergamo, per ironia della sorte scovata dai difensori, segno che ormai anche l'accusa si avvale del lavoro della controparte. Ma sono state soprattutto le proteste per i presunti torti arbitrali quando era alla guida dell'Inter in alcune partite del campionato 2004-2005 l'argomento al centro della deposizione. In particolare, Mancini si è soffermato su Roma-Inter arbitrata da Rosetti e finita 3-3. «Io spesso ho avuto episodi di liti con arbitri - ha detto fra l'altro Mancini - ma a fine gara, presi dalla foga, se ne dicono tante. Nella foga della partita a Rosetti ho detto "pagherete tutto, tu e i tuoi amici di Torino" e alludevo a Moggi, perché pensavo che, essendo lui (Rosetti, ndr) di Torino, avesse a che fare con quelli della sua città. Ma non so niente di particolare a riguardo. Ho fatto un collegamento facile perché pensavo fossero amici. Conosco Moggi da sempre, ma nello specifico il collegamento con Rosetti era dovuto al fatto che l'arbitro è di Torino».

LE VISITE AGLI ARBITRI - Una delle accuse più pesanti rivolte da Mancini a Moggi nel maggio 2006 era quella di avere più volte visto il dg della Juventus negli spogliatoi degli arbitri. Ora il tecnico jesino fornisce una versione più morbida: «Ho visto Moggi più di una volta nello spogliatoio degli arbitri, ma quiesta era una prassi anche di altri dirigenti di società. Era una cosa che capitava. Magari negli altri casi si poteva trattare di dirigenti addetti agli arbitri, ma non so fornire il nome degli altri dirigenti che mi è capitato di vedere nella mia carriera». Altro match preso in esame dal pm, la finale di Supercoppa italiana Inter-Juve. In quell’occasione, disse Mancini quattro anni fa, Moggi scese quasi in campo, posizionandosi tra le due panchine durante i supplementari. Adesso il tecnico marchigiano specifica meglio: «Di sicuro era fuori dal terreno di gioco. Ricordo che è successo in quella occasione, non so se è successo in altre, non venne allontanato dall'arbitro». Il pm Capuano a questo punto contesta a Mancini la diversa versione fornita nel 2006: «Lei aveva detto di ricordarlo in altre circostanze. E poi aveva anche detto di non avere mai visto altri dirigenti entrare negli spogliatoi degli arbitri». Alla fine il pm pone un’altra domanda: «Ricorda di problemi con Bertini su Inter-Perugia? (in realtà si trattava di Perugia-Inter 4-1 con un gol segnato da Rapajc di mano, ndr)». Mancini questa volta proprio non può rispondere, perché all’epoca dei fatti era impegnato altrove: «Non ero l’allenatore dell’Inter in quella stagione e non ricordo comunque problemi particolari con Bertini». Eppure dalle telefonate Bergamo-Facchetti e Bergamo-Bertini, pubblicate in questi giorni, i lamentii per le designazioni dell'arbitro aretino da parte interista sono sotto gli occhi di tutti.

COMPLIMENTI ALL'INTER - «Mi fa piacere per Moratti, per la famiglia, per i tifosi e per i ragazzi che ho allenato». A margine del processo, Mancini ha trovato anche il tempo di parlare della tripletta dell'Inter. Quanto al suo futuro Mancini ha detto che sarà ancora oltre Manica - «Mi manca l'Italia come Paese ma il calcio in Inghilterra è molto bello» - e ha smentito un interessamento della sua squadra per il talento slovacco del Napoli Marek Hamsik. Ultima battuta per la spedizione azzurra ai Mondiali: «Sono ottimista, l'Italia ai Mondiali fa sempre bene».
(da tuttosport.com)

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