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lunedì 10 marzo 2008

PROMOZIONE: ARBITRO INSEGUITO E BUTTATO FUORI STRADA


L'incredibile e folle gesto compiuto da otto teppisti al confine tra la provincia di Lecce e quella di Taranto. Protagonista Marco Capilungo che nel pomeriggio aveva arbitrato il bigmatch di Promozione tra Manduria e Tricase.

MANDURIA - Grave episodio di cronaca al termine del big match di Promozione tra Manduria e Tricase. Due auto hanno speronato l'arbitro, Marco Capilungo della sezione di Lecce e l'hanno sbattuto fuori strada. Il direttore di gara è riuscito a fuggire e a denunciare il tutto ai carabinieri.

LA GARA - Marco Capilungo, di solito sorteggiato per l'Eccellenza, era stato scelto dall'AIA regionale per dirigere il big match di giornata tra il Manduria, secondo e il Tricase, terzo; gara dall'antico sapore di D, visto che entrambe le squadre sono nobili decadute. L'incontro, terminato 1 a 0 e deciso da una rete di Andrea Giannuzzi, è stato oggetto di feroci critiche da parte dei tifosi manduriani per alcuni errori del direttore di gara, in particolare per due rigori non concessi alla compagine tarantina. Stessa sorte all'andata per Comes di Lecce, duramente contestato.

L'AGGRESSIONE - Il direttore di gara, scortato dai Carabinieri fino a San Pancrazio Salentino, è stata inseguito, affiancato e speronato da due auto: una Renault Scenìc e una Fiat Bravo. Capilungo, buttato fuori strada, è stato circondato da otto individui che hanno cominciato a prendere a calci e a pugni l'auto. Chiusosi all'interno dell'abitacolo, l'arbitro è riuscito a mettere in moto e fuggire, illeso. L'episodio è avvenuto a circa 30km da Manduria, al confine tra le province di Taranto e Lecce. Alla fine Capilungo ha sporto denuncia ai Carabinieri per tentato omicidio. Ora, le forze dell'ordine, hanno predisposto alcuni blocchi stradali nelle province di Lecce e Taranto per intercettare le auto incriminate.

INTERVENTI - Intervenuto a Telerama, l'allenatore del Tricase Mario Ruberto, ha espresso tutto il suo rammarico e la solidarietà verso il ragazzo. Il tecnico ha dichiarato: "Non mi spiego come mai succedano cose del genere. D'altra parte Capilungo aveva diretto una buona gara".

(Da http://www.soccerpuglia.it/articolo.asp?id_art=18079 )

15 commenti:

FrankyD ha detto...

Buona idea per il trattamento da riservare al prossimo arbitro della juve!!

Real Mimmo ha detto...

Secondo me è arrivata l'ora di fermare il calcio.

Giovanni ha detto...

ke tristezza...

e pensare ke al posto di Capilungo poteva esserci Mimmo o io...

Real Mimmo ha detto...

Perché io?!
Potevi esserci tu, Giovà!
Tu ogni partita ti vai a impicciare con giocatori, dirigenti e tifosi!
Io mi prendo le mie oneste bestemmie, senza reagire, e me le tengo!
:-)

Real Mimmo ha detto...

Dopo essermi informato bene sull'accaduto, ecco la vera cronaca di quel post-partita.
A fine gara la terna è uscita dall'uscita secondaria dello stadio di Manduria, e poi si è separata.
I 2 assistenti (di Molfetta e Bitonto) hanno preso la SS100 Taranto-Bari, mentre l'arbitro Marco Capilungo ha preso la Statale Taranto-Lecce.
I tifosi del Manduria, che attendevano l'arbitro davanti all'uscita principale dello stadio, quando hanno capito la "fuga" dall'uscita secondaria, conoscendo la strada del ritorno dell'arbitro, lo hanno atteso a 30 km di distanza, con precisione a San Pancrazio Salentino. Loro conoscevano già l'auto dell'arbitro (erano giò presenti al suo arrivo allo stadio alle 13:30, e la partita era alle 15:00) e al suo passaggio l'hanno seguito. Erano 8 persone in una Fiat Bravo e in una Renault Scénic, l'hanno sorpassato e hanno tentato di buttarlo fuori strada.
Poi l'altra macchina gli ha tagliato la strada e gli ha bloccato il passaggio. Al che, l'arbitro Marco è dovuto fermarsi, e loro sono scesi dall'auto con l'intenzione di malmenarlo!
Però Capilungo è riuscito a fuggire in retromarcia, prima che gli 8 teppisti procurassero danni fisici e/o all'auto.
L'arbitro così è andato subito a denunciare il tutto alla Caserma dei Carabinieri di San Pancrazio.

Real Mimmo ha detto...

Andiamo alla cronaca della partita:
innanzitutto non è vero che l'arbitro abbia negato 2 calci di rigori, ma solo 1.
Inoltre il rigore era INESISTENTE, perché l'attaccante del Manduria è inciampato sui piedi di un suo compagno di squadra, e non di un suo avversario!!
La partita è terminata 0-1 e leggendo le cronache sui vari giornali e siti, il Manduria ha strameritato di perdere, perché ha giocato veramente male.
Inoltre non ci sono stati altri episodi dubbi e la terna ha fatto un'ottima partita! L'unico episodio è l'espulsione dell'allenatore di casa, che ha detto tantissime parolacce all'assistente num.1 Prenna di Molfetta, protestando su un fuorigioco di rientro, tra l'altro nettissimo.
Tutti gli incidenti nel post-partita (e anche nel pre-partita) tra le 2 tifoserie sono frutto di screzi nella partita d'andata, terminata sempre 1-0 per il Tricase.
Allora ciò che mi chiedo è: se iniziamo a fare anche gli inseguimenti e gli speronamenti alla terna, quando cmq non ha sbagliato niente, dove andremo a finire?!
E' LA FINE DEL CALCIO!
Mandate in galera questi teppisti malviventi!!!
E radiate queste società pericolose!!

Real Mimmo ha detto...

Ieri mattina a Radio Rai hanno intervistato il commissario straordinario del C.R.A. Puglia, Gigi Celli, e pare che ora sia veramente stanco di tutti questi episodi di teppismo nella nostra regione, e stia pensando di non mandare più arbitri per un pò nei campionati pugliesi.
Per questo domenica prossima (16 marzo) tutto il calcio pugliese si potrebbe fermare per una giornata per uno sciopero generale degli arbitri e per fermarci tutti a riflettere, proprio la Domenica delle Palme, giornata di Pace.

Real Mimmo ha detto...

Nella giornata di ieri, l'arbitro Marco Capilungo della sezione di Lecce è stato raggiunto telefonicamente sia da Collina, che dall'arbitro internazionale Rosetti, e inoltre è stato invitato al raduno di A e B a Coverciano!

Real Mimmo ha detto...

Sul sito nicholaus.it
c'è la seguente cronaca:

Capilungo: dopo lo speronamento, calci e pugni all'auto

La dinamica dell'aggressione. L'episodio descritto sul web

Marco Capilungo, l'arbitro leccese di Manduria-Tricase (girone B di Promozione), se l'è vista brutta al termine della partita del Dimitri, disputatasi ieri pomeriggio vinta dagli ospiti. Inseguito da due auto di sconosciuti, è finito fuori strada nei pressi del bivio di San Pancrazio Salentino a causa proprio dello speronamento degli inseguitori.
Il giovane arbitro leccese, dopo aver subito, da parte degli aggressori, calci e pugni alla propria autovettura, chiusosi ermeticamente all'interno della stessa, è riuscito a rimetterla in moto e a fuggire per una strada di campagna. Riguadagnata la strada, s'è fermato presso una stazione di servizio. Dove c'era, per sua fortuna, una pattuglia dei carabinieri che, informati, l'hanno scortato fino al Comando provinciale di Lecce, dove il giovane arbitro ha sporto denuncia.
Nei giorni scorsi, dopo la designazione, non erano mancati accenni polemici da parte manduriana per la designazione di un direttore di gara leccese per una partita di fondamentale importanza per il campionato che vedeva impegnata appunto una squadra leccese, il Tricase.

Ed ecco alcuni resoconti riportati da vari siti su Internet.

Da Informazione.it




Il giudice di gara aveva appena concluso la della partita Manduria-Tricase, (campionato di Promozione) quando è stato aggredito barbaramente da otto teppisti che, a bordo di due automobili, lo hanno inseguito ed hanno speronato la sua vettura facendola finire fuori strada. Gli aggressori hanno poi circondato l’auto colpendo con calci e pugni la carrozzeria. Fortunatamente non sono riusciti ad aprire l’auto ed il direttore di gara è riuscito a metterla in moto e scappare. Capilungo ha sporto denuncia contro ignoti per tentativo di omicidio. L’arbitro era stato contestato durante Manduria-Tricase per la mancata concessione di un calcio di rigore ai padroni di casa. La partita era finita con la vittoria del Tricase per 1-0. Anche la gara d’andata, vinta dal Tricase e diretta da un arbitro leccese, era stata contrassegnata da polemiche. Ora le forze dell'ordine hanno predisposto alcuni blocchi stradali nelle province di Lecce e Taranto per intercettare le auto incriminate.




Da Lagazzettadelmezzogiorno.it




MANDURIA (Taranto) - Un numero imprecisato di teppisti, a bordo di due automobili, ha inseguito, tamponato e fatto finire fuori strada la vettura di un arbitro di calcio. Gli aggressori hanno poi circondato l’auto e hanno colpito con calci e pugni la carrozzeria. Il direttore di gara, illeso, è riuscito a mettere in moto, a fuggire e a dare l’allarme ai Carabinieri.
Vittima del grave episodio di teppismo legato al calcio – accaduto a una trentina di chilometri da Manduria, al confine tra le province di Taranto e Lecce – è stato stasera Marco Capilungo, della sezione arbitri leccese. Nel pomeriggio aveva diretto l’incontro di calcio Manduria-Tricase (campionato di Promozione pugliese), finito con la vittoria del Tricase per 1-0. I teppisti sono sostenitori del Manduria.
Capilungo ha sporto denuncia contro ignoti per tentativo di omicidio. I teppisti che lo hanno aggredito erano a bordo di una Renault Scenic e di una Fiat Bravo.
L'arbitro abitualmente dirige in Eccellenza, una categoria superiore. È stato scelto per la direzione di Manduria-Tricase essendo una gara particolarmente delicata in quanto i padroni di casa guidavano la classifica e gli ospiti erano terzi.
A fine gara i tifosi del Manduria lo avevano contestato duramente.
Sono otto i teppisti che a bordo di due automobili, una Renault Scenic e una Fiat Bravo, hanno inseguito e speronato la vettura dell’arbitro leccese Marco Capilungo. È stato lo stesso direttore di gara a raccontarlo ai Carabinieri. Posti di blocco sono stati istituiti nelle province di Lecce e Taranto nel tentativo di intercettare le auto degli aggressori.
La vettura dell’arbitro, a quanto si è appreso, era stata scortata dai Carabinieri di Manduria fino a San Pancrazio Salentino. Dopo pochi chilometri, le auto dei teppisti hanno affiancato l’arbitro e l’hanno speronata, mandandola fuori strada.
Capilungo, in particolare, era stato contestato durante Manduria-Tricase per la mancata concessione di un calcio di rigore ai padroni di casa. Anche la gara d’andata, vinta dal Tricase e diretta da un arbitro leccese, era stata contrassegnata da polemiche.




Da Yahoo sport




Nei dilettanti pugliesi, un arbitro (il 23enne Marco Capilungo) è stato inseguito da due auto di ultrà. Indagati 8 tifosi del Manduria dopo la partita persa col Tricase. Nel campionato juniores nazionali, un giocatore del Lavello è stato espulso per aver ruttato in faccia all'arbitro dopo una punizione assegnata al Campobasso. Nella Clericus Cup, il campionato pontificio promosso dal Csi, un prete ha imitato Cassano: dopo essere stato espulso, un sacerdote del Burkina Faso, Silvain Ouongo, ha gettato la maglia addosso all'arbitro. Il presidente dell'AIA, Cesare Gussoni ha dichiarato ai microfoni di Radio Anch'io Sport: "L'aumento degli episodi di violenza nei confronti degli arbitri è molto preoccupante, attraverso uno studio abbiamo notato che su questo dato incidono le polemiche fatte dai media sugli errori arbitrali. Di conseguenza c'è una certa difficoltà all'arruolamento di nuovi direttori di gara. Dopo Calciopoli, noto sempre meno fiducia e simpatia verso l'operato degli arbitri. Collina non ha mai messo in dubbio la sua permanenza, il nostro progetto va avanti. Siamo favorevoli agli aiuti tecnologici, ma la moviola in campo causerebbe altri problemi. Vivisezionando ogni episodio delle partite si uccide il calcio".

Da Telenorba.it

Un grave episodio di violenza si e' verificato dopo la partita manduria-tricase, gara del campionato regionale dilettantistico di promozione vinta in trasferta per uno a zero dai salentini. Al termine della gara l'arbitro marco capilungo di lecce e' stato inseguito da 8 facinorosi a bordo di due auto.
Lungo la statale taranto-brindisi le due vetture gli hanno tagliato la strada facendolo finire fuori strada. L'arbitro e' sfuggito all'aggressione riuscendo a rinchiudersi nella vettura e a ripartire, dopo calci e pugni contro la carrozzeria. Poi l'arbitro ha dato l'allarme ed e' stato scortato dai carabinieri sino a lecce dove ha presentato denuncia. Si ipotizza il tentato omicidio.

(http://calcioclub.nicholaus.it/test/home.php?id=1&prpi=1448)

Real Mimmo ha detto...

L'aggressione a Capilungo: il Manduria prende le distanze

Ilcomunicato del club tarantino, solidale con l'arbitro aggredito:non c'entriamo

Nel pomeriggio è giunta agli organi di stampa la presa di posizione del Manduria, squadra che potrebbe essere interessata al caso-Capilungo per quanto riguarda la responsablità oggettiva, qualora si accertasse che coloro che hanno aggredito l’arbitro leccese dopo la partita Manduria-tricase siano in effetti sostenitori – o presunti tali – della squadtra biancoverde. La dirigenza del club s’è detto solidale con il giovane arbitro coinvolto e intende dare un segnale forte contro ogni forma di violenza. Ecco il testo del comunicato del sodalizio presieduto da Eupreprio Leone e guidato dal direttore generale Roberto Menza.
"La società UG MANDURIA SPORT ha appreso dagli organi di stampa fatti che, se confermati dalle indagini delle competenti autorità, si rivelerebbero gravi e soprattutto assolutamente estranei allo spirito sportivo per quanto questo sia sempre accompagnato da passione e agonismo. La società attende l’accertamento di quanto accaduto in circostanze e luoghi in ogni modo lontani dallo stadio di Manduria, dove pure si è tenuta un’importante e combattuta gara con gli strascichi polemici che ogni appuntamento sportivo molto atteso può talvolta anche comportare, ma comunque senza aver giustificato un eventuale così grave estremizzazione di condotte ed atti.
"Da atti e fatti come quelli denunciati, la società UG Manduria Sport prende comunque sin da ora le distanze nella consapevolezza che la partita di calcio, la più intensa e combattuta possibile, finisce col fischio finale dell’arbitro e tutto ciò che segue, specie se al di fuori di uno stadio, non ha nulla a che fare con lo sport e con la sana passione agonistica. La società UG Manduria Sport sente di dover esprimere un sentimento di vicinanza e di solidarietà verso il giudice di gara Marco Capilungo per quanto da questi denunciato. La Presidenza dell’UG Manduria Sport si riserva in ogni caso le decisioni e le opportune determinazioni a seguito dei sopra richiamati accertamenti e delle indagini in corso sul fatto, sottolineando fin d’ora che , se il quadro conoscitivo dovesse essere confermato, una definitiva riflessione si rivelerebbe necessaria in ordine al prosieguo dell’impegno nel calcio manduriano”.

(http://calcioclub.nicholaus.it/test/home.php?id=1&prpi=1447)

Real Mimmo ha detto...

Se fate una ricerca con Google con le parole "arbitro Capilungo" vedrete che praticamente tutti i siti web si sono prodigati per segnalare l'accaduto.

Real Mimmo ha detto...

CASO CAPILUNGO / Tisci: vi racconto com'è andata

Il presidente del CRP: nessuno speronamento ma resta un episodio ''comunque gravissimo''


Dopo la vasta eco massmediatica che ha avuto il caso Capilungo, il presidente del Comitato regionale pugliese Vito Tisci (presidente FIGC Puglia) spiega l'accaduto alla luce di quanto scritto dall'arbitro leccese dopo la partita Manduria-Tricase di domenica e del colloquio avuto con lo stesso giovane fischetto salentino che aveva diretto il match-clou del girone B di Promozione, conclusosi con la vittoria dei tricasini al Dimitri della città messapica.
"Ho letto con grande attenzione i giornali e ho ascoltato radio e televisioni. Poi ho parlato con l'arbitro, con calma, a freddo - dice il numero uno di via Cairoli -. Non capisco da dove sia nata la storia dello speronamento e dei calci e pugni all'auto dell'arbitro. Da Capilungo no di certo: lui ha assicurato a me e al commissario straordinario del Cra (il designatore degli arbitri pugliesi, il triestino Gigi Celli, di non averne parlato con nessuno in quei termini e di aver riferito subito ai carabinieri quanto accaduto".
Tisci riepiloga dunque gli avvenimenti: "Dopo la partita c'è stata molta contestazione: direi fatti normali che purtroppo si verificano spesso sui nostri campi. L'arbitro ha chiesto e ottenuto di essere scortato fuori dallo stadio dai carabinieri. Ha chiaramente detto (e scritto nel referto) di aver trovato grande disponibilità e collaborazione nella dirigenza del Manduria. E questo mi pare un fatto importante quanto confortante da un certo punto di vista. Una volta arrivato al bivio di San Pancrazio Salentino, la pattuglia dei militari ha salutato l'arbitro che ha preso la strada per dirigersi verso Lecce. A questo punto - prosegue il "governatore" del calcio pugliese - ha notato di essere seguito da due auto. Ha accelerato, ma una di queste l'ha sorpassato, costringendolo poi a rallentare e a fermarsi. I sedicenti tifosi sono scesi dalle auto, spaventandolo e hanno inveito contro Capilungo, urlandogli insulti e bestemmie. Lui è stato bravo a svicolare e a riprendere il controllo dell'auto. Ad una stazione di servizio ha allertato altri carabinieri che lo hanno accompagnato a Lecce, mentre le due auto scappavano. Capilungo ha riferito che gli aggressori erano chiaramente riconoscibili per le sciarpe biancoverdi (colori del Manduria, ndr). Identificato solo il tipo di auto, i carabinieri stanno cercando di individuare quella gente violenta".
Mentre si attende la sentenza del giudice sportivo, il Comitato regionale, a firma dello stesso Vito Tisci, ha pubblicato una nota che apparirà sul comunicato ufficiale di domani. Ecco il testo: "Il Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Puglia della Lega Nazionale Dilettanti riunitosi a Bari lunedì 10 marzo 2008 preso atto dei ripetuti atti di violenza subiti dagli Arbitri e dei frequenti comportamenti antisportivi verificatisi nelle ultime domeniche, all’unanimità, unitamente ai rappresentanti degli Allenatori e dei Calciatori, ha espresso il proprio sgomento e la ferma condanna contro gli episodi di violenza che hanno raggiunto il culmine con la tremenda e sconvolgente avventura vissuta dall’Arbitro Marco Capilungo al termine della gara Manduria – Tricase di domenica 9 marzo 2008.
Il Consiglio Direttivo,inoltre, ha espresso piena solidarietà agli Organi Tecnici Arbitrali operanti in Regione ed a tutti gli Associati per la preziosa collaborazione offerta con spirito di servizio all’insegna del volontariato assicurando il regolare svolgimento dei campionati.
Il Comitato Regionale Puglia della Lega Nazionale Dilettanti da sempre ha censurato la cultura della violenza ponendo in atto numerose iniziative tendenti a ridurre tale fenomeno ed impedire che lo stesso possa trovare terreno fertile all’interno del nostro mondo, che costituisce l’asse portante del calcio italiano con i riconosciuti obiettivi di esaltazione dei valori e dei principi autentici dello sport.
I Componenti il Consiglio Direttivo auspicano che su tutti i campi di gioco pugliesi possa trionfare la cultura dello Sport senza il minimo accenno di violenza e che i tesserati in campo ed i tifosi sugli spalti possano offrire il loro contributo di collaborazione alla formazione e crescita degli Arbitri accettando con serenità e con spirito sportivo ogni loro decisione anche se non condivisa.
(da nicholaus)

PS: è praticamente cosa vi avevo raccontato io giorni fa, perchè me l'aveva detto direttamente l'assistente della gara....

Real Mimmo ha detto...

ARBITRI: SULLE TRACCE DEGLI AGGRESSORI DI CAPILUNGO

Gli otto pseudo-tifosi del Manduria, che domenica pomeriggio hanno inseguito e minacciato Marco Capilungo (arbitro della sfida col Tricase, persa per 1 a 0) non hanno ancora un volto. Ma il cerchio inizia a restringersi.


MANDURIA - Gli otto pseudo-tifosi del Manduria, che domenica pomeriggio hanno inseguito e minacciato l'arbitro (che aveva diretto l'incontro casalingo contro il Tricase, perso per 1 a 0) non hanno ancora un volto. Capilungo (al terzo anno in Eccellenza e nella top 6 dei migliori arbitri regionali) è stato costretto a fermarsi, e la sua auto è stata circondata da otto individui. Solo la prontezza di riflessi del giovane 21enne ha evitato il peggio.

ORE CONTATE - Sulle tracce degli aggressori ci sono, oltre ai carabinieri di Manduria (guidati dal capitano Emanuele Gnoni) anche gli investigatori del comando provinciale di Lecce dove la vittima ha presentato querela «per ingiurie e minacce» contro ignoti. Si dice che i colpevoli abbiano le ore contate, facendo sicuramente parte del tifo organizzato biancoverde. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi dell’accusa per tentato omicidio, ma non è esclusa la pista della violenza privata. Il direttore di gara, alla guida della sua Seat Ibiza, è stato inseguito per 18 chilometri da due auto (una Renault Scenic e una Fiat Bravo) che lo hanno raggiunto all'altezza di San Pancrazio, e lo hanno minacciato e ingiuriato. Dopo il breve scontro verbale, il leccese ha incrociato un'auto dei carabinieri dai quali si è fatto scortare sino a Lecce. Il Manduria giudica l'episodio «grave e soprattutto assolutamente estraneo allo spirito sportivo per quanto questo sia sempre accompagnato da passione e agonismo».

SOLIDARIETA' - Comunque tutta la solidarietà del mondo sportivo in generale non si è fatta attendere. Il “titolato” Rosetti di Torino lo ha chiamato per incoraggiarlo, mente il designatore Pierluigi Collina lo ha invitato personalmente ad un raduno con gli arbitri di A e B, che si terrà giovedì prossimo a Coverciano. “E' un gesto importante da parte dei vertici nazionali” ha dichiarato Niki Pascariello, presidente della sezione Aia di Lecce “ne siamo gratificati come Aia di Lecce, ma purtroppo constatiamo che il Daspo e le squalifiche non sortiscono alcun effetto. Oggi faremo una piccola festa per Marco, che vuol tornare ad arbitrare quanto prima dopo il grande spavento. E' un emergente in Puglia e dall'incontro con i suoi colleghi più famosi trarrà nuovi stimoli”.

2a CATEGORIA - Nella stessa giornata di domenica (una delle tante di ordinaria follia che ormai caratterizzano tutta la Puglia calcistica), a Parabita, si è consumato un altro episodio di intolleranza. Stavolta nei confronti di Gabriele Caroppo, di Tricase. Mentre era in corso l'incontro di calcio di Seconda categoria tra Marittima e Parabita, l'arbitro è stato circondato da una decina di giocatori e dai dirigenti della squadra ospite. Caroppo, sentitosi minacciato, ha così decretato la chiusura dell'incontro con 11 minuti di anticipo.
(da soccerpuglia.it)

Real Mimmo ha detto...

Manduria, fermati gli inseguitori dell'arbitro

Per gli otto ragazzi (dai 20 ai 27 anni) scattera il DASPO

Sono stati riconosciuti e fermati dagli agenti del Commissariato di Manduria, gli aggressori di Marco Capilungo che, domenica sera, avevano inseguito l'arbitro leccese per poi fermarlo e insultarlo. Sono tutti tifosi del Manduria, dai 20 ai 27 anni. Per loro scatterà il provvedimento di Daspo, ovvero il divieto di andare allo stadio. La partita era stata vinta dal Tricase 1-0. Secondo la polizia, i giovani si sarebbero recati a bordo di due auto a San Pancrazio Salentino, attendendo l'arrivo dell'arbitro. Al suo passaggio in auto, i passeggeri di un'auto lo hanno affiancato, insultandolo; l'arbitro è riuscito a svicolarsi attraverso una strada di campagna sino a raggiungere una stazione di servizio doove c'era una pattuglia di carabinieri cui ha chiesto aiuto, a quel punto gli otto si sono dileguati.

Real Mimmo ha detto...

Manduria in campo neutro e a porte chiuse sino al 30 giugno

Il provvedimento del giudice sportivo dopo l'inseguimento all'arbitro Capilungo

Il Manduria giocherà a porte chiuse e in campo neutro tutte le gare interne sino al 30 giugno: lo ha decisio il giudice sportivo dopo i fatti di domenica seguiti alla partita Manduria-Tricase (8 persone hanno inseguito a bordo di due auto l'arbitro Capilungo che stava tornando a casa).