FANTAGRUMO

Juve, Diego ha scelto il 2+8


Presentate oggi le nuove maglie bianconere, e svelati i numeri scelti dai giocatori: Del Piero tiene il 10, il brasiliano trova un modo per non rinunciare del tutto alla sua cifra preferita. Amauri: "Eredito la maglia da Nedved, sono orgoglioso di giocare con l’11"

TORINO, 8 luglio 2009 – In attesa del rebus Felipe Melo, la Juve si consola coi i suoi altri due brasiliani: Diego e Amauri. Il primo ha indossato per la prima volta la casacca bianconera oggi pomeriggio alla presentazione della nuova maglia, numero 28 (che fu di Cannavaro e Molinaro), perché il 10 è proprietà privata di Del Piero ma 2+8 fa comunque 10. Il secondo l’anno prossimo scenderà in campo col numero 11 sulle spalle, quello di Pavel Nedved.

L'EREDITA' DI NEDVED — Un’eredità pesante che però non lo spaventa. “E’ una grande emozione indossare di nuovo questa maglia – dice Amauri -, l’anno scorso credo di aver dimostrato a tutti che sono un giocatore da Juve. Eredito la maglia da Nedved, un grande campione e un grande uomo, sono orgoglioso di giocare con l’11. Spero di fare tanti gol, quanto basta per vincere qualcosa di importante. La rosa dell’Inter è più completa ma noi puntiamo a vincere. Sono felice dell’arrivo di Diego, ci farà fare il salto di qualità che aspettavamo. Felipe Melo? Se arriva è un altro grandissimo campione e lo aspettiamo, Cannavaro ci porterà la sua esperienza”.

LA PRIMA VOLTA DI DIEGO — Ferrara non ha ancora scelto il modulo per l’anno prossimo, per Amauri non ci sono problemi. “Sono disposto a giocare dove servo alla squadra, 4-4-2 o altro mi è indifferente. Nazionale? A settembre diventerò italiano, poi potrebbero succedere molte cose. Sono lusingato dalla considerazione che si ha di me qui in Italia”. Le prime parole di Diego sono in spagnolo, il brasiliano sta studiando l’italiano ed è pronto a iniziare una nuova stagione in bianconero. “Non vedo l’ora di scendere in campo, per me è un onore e un piacere giocare nella Juve, oggi è la mia prima volta con questa maglia sulle spalle, una grande emozione”.
(di Alberto Mauro da gazzetta.it)